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SULMONA – Entro 60 giorni partiranno i lavori al Liceo Classico di Sulmona e sarà pronta l’ala nord della scuola primaria Masciangioli. Sono alcune delle novità che emergono sul fronte dell’edilizia scolastica cittadina che è stata oggetto di una vera e propria riorganizzazione da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco, Gianfranco Di Piero. La mappa delle scuole da adeguare e riconsegnare è stata aggiornata al netto delle verifiche sullo stato degli appalti e sui fondi a disposizione, il più delle volte non sufficienti per garantire la conclusione dei lavori e le cosiddette opere di rifinitura. “Abbiamo impiegato due mesi per rivedere punto per punto tutti gli appalti che risultano nella maggior parte dei casi incompleti”- spiega il vice sindaco, Franco Casciani, che fa il punto della situazione. La prima scuola, in ordine di tempo, che potrebbe essere riconsegnata è la media Serafini, per la quale si è resa necessaria l’approvazione di una variante da 500 mila euro per sostituire le porte, adeguare gli impianti e ottenere l’agibilità. I lavori termineranno verosimilmente per giugno quando, in via Volta, sarà allocato anche l’asilo di via Crispi, ospitato attualmente nel contratto di quartiere dove si trova la Guardia di Finanza. L’intento dell’amministrazione comunale è quello di trasferire nei locali della “nuova” Serafini la popolazione scolastica della Lola Di Stefano per far partire i lavori sull’edificio scolastico di viale Roosevelt. Ma anche lì servono ulteriori fondi per le opere di rifinitura che ammontano a 400 mila euro. Tempi più lunghi per la primaria Masciangioli, più volte balzata alle cronache, oggetto di un intervento importante e innovativo con l’istallazione di isolatori sismici. Una scuola all’avanguardia che attende però il reperimento di 1 milione e 300 mila euro per finanziare i due terzi dei lavori e per la sistemazione esterna. Per il momento, entro primavera, sarà completata la zona nord della scuola. Per la scuola primaria Lombardo-Radice si punta ai fondi del Pnrr per la totale demolizione e ricostruzione ex novo dell’edificio, all’esito di ulteriori approfondimenti sulla fattibilità dell’appalto. Formale richiesta è stata inoltrata dal Comune. L’eventuale placet o diniego è legato anche al nuovo plesso scolastico. In caso di esito negativo non è escluso che quest’ultimo potrebbe sorgere sulle ceneri della Radice per la costruzione ex novo. Ma secondo Casciani ci sono buone possibilità di ottenere il finanziamento. Infine, non per ultimo, le due scuole delocalizzate. Sul Liceo Classico proprio ieri si è svolto un nuovo summit tra Comune e Provincia per ridefinire tempi e modalità. Per bonificare l’immobile, che versa in uno stato di degrado, ci vorranno almeno 90 mila euro mentre la commissione della provincia si sta occupando di selezionare il patrimonio presente nello storico edificio. Negoziazione in atto sulle somme mancanti, quelle che servono per completare i lavori. I primi interventi potrebbero scattare a primavera, proprio in concomitanza con il tredicesimo “compleanno” della chiusura. Incredibile ma vero. Sul De Nino-Morandi le carte sono ancora nelle mani della Provincia che ha lanciato l’ultimatum al Provveditorato per la gara d’appalto. Mentre Comune e Dirigenza scolastica stanno lavorando per un ritorno della scuola a Sulmona nell’ex convento di S. Antonio in attesa del completamento delle procedure e dei lavori sulla sede storica. Un immobile, quello di viale Mazzini, che fu scelto per i ragionieri e geometri già tre anni fa grazie anche all’interesse del comitato che si spese e non poco per reperire tutti i pareri necessari. Quando si dice l’ironia della sorte. (a.d’.a.)

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