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SULMONA – Sarebbe stato spinto con violenza tanto da cadere maldestramente a terra per finire in prognosi riservata, sciolta dai sanitari in un secondo momento con un referto di ben 80 giorni. Non uno scherzo insomma stando alle risultanze degli esami effettuati nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove un venezuelano, domiciliato da tempo a Pratola, era stato ricoverato. Ieri, per una giovane coppia pratolana, S.F. e D.F., è stato disposto il rinvio a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli. La prima udienza del processò sarà celebrata il prossimo novembre. I fatti sarebbero avvenuti in un noto locale di Pratola Peligna, la sera del 27 luglio 2019. La Procura contesta all’uomo le lesioni personali gravi perché lo stesso, secondo gli investigatori, avrebbe spinto con violenza il venezuelano, cagionandogli volontariamente una lesione personale da cui è derivato un importante trauma giudicato guaribile in 80 giorni. La donna finisce sotto processo per favoreggiamento perché, sempre secondo l’accusa, avrebbe aiutato il compagno ad eludere le investigazioni, rilevando ai Carabinieri che intervennero sul posto, di essere stata lei a sferrare la spinta alla persona offesa. Una pesante imputazione per entrambi. Per gli avvocati della coppia, Franco Zurlo e Maria Assunta Iommi, ci sono diversi aspetti da chiarire. Dagli esami clinici svolti sul venezuelano sarebbe emerso infatti un tasso alcolemico pari a 1,8. Come pure, i due imputati, si sarebbero difesi spiegando che lo stesso avrebbe fatto apprezzamenti troppo invadenti sulla donna, provocandola più volte con l’uso delle parti intime, tanto da finire sotto inchiesta in un altro procedimento ancora in fase di indagini preliminari. Una condotta che avrebbe scatenato la reazione del compagno della donna, ovvero un semplice ceffone a cui è seguita una spinta che avrebbe fatto perdere l’equilibrio all’uomo, probabilmente anche a causa dello stato di ebbrezza come hanno accertato gli esami. Ma quella prognosi così grave e lunga ha spinto il giudice a disporre il rinvio a giudizio per entrambi gli imputati. A novembre si cercherà di entrare nel merito della vicenda per scandagliare le singole posizioni e accertare le responsabilità.
Andrea D’Aurelio

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