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SULMONA – “Un disegno di legge può passare in mezza giornata ma non può essere questa la soluzione definitiva”. Lo ha detto ieri il Sottosegretario alla Giustizia, Anna Mancina, nel corso della sua tappa elettorale a Sulmona.  “Non si può puntare semplicemente alla proroga senza che la politica si soffermi sul reale problema – ha spiegato il Sottosegretario – ovvero la geografia giudiziaria ed i criteri fissati nel 2012. Non c’è governo che possa impedire la calendarizzazione di una proposta di legge parlamentare. Mi aspetto, quindi, che nel prossimo ufficio di presidenza tutte le forze politiche chiederanno al Presidente di Commissione di calendarizzare e proseguire con i lavori su quei disegni di legge già presentati. Lavori che potranno rivelarsi anche molto brevi, se davvero la volontà politica sarà espressa da tutti i gruppi politici rappresentati in Parlamento. Riporterò a Roma le istanze che ho raccolto oggi, invitando il Ministero ad una riflessione. Oggi commentiamo l’urgenza di una proroga firmata da Alfonso Bonafede”. “In una Repubblica parlamentare la volontà del legislatore è dominante – hanno voluto evidenziare i pentastellati sulmonesi – Questo dato è stato già acquisito in sede di approvazione dell’emendamento a prima firma del Sen. Castaldi, condiviso con tutti i gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione, prima dello stralcio dello stesso per mano del Presidente del Senato Casellati. L’urgenza si pone, quindi, sui disegni di legge che eviterebbero la soppressione delle sedi di tribunali siti non in capoluoghi di provincia, legittima prerogativa di un Parlamento che esprime le volontà dei legislatori eletti nei propri collegi di appartenenza. Il Parlamento ha dato più volte prova della propria capacità di saper lavorare in maniera celere quando vuole e su ciò la sottosegretaria ha rimarcato che la stessa celerità si aspetta nell’incardinamento dei DDL che aprono una doppia strada, ovvero quella dalla proroga e quello della revisione della riforma della geografia giudiziaria. Si tratta, rispettivamente, di proposte nate dal lavoro sull’emendamento Castaldi e dal lavoro dell’intergruppo parlamentare sulla geografia giudiziaria che segnano 2 strade effettivamente percorribili ed anche conseguenti”. Altro problema al centro della discussione è stato quello del carcere in forte sofferenza di organico nonostante l’arrivo di 200 nuovi detenuti. All’incontro hanno preso parte anche il Presidente dell’Ordine degli Avvocati, Luca Tirabassi e il sindacalista, Mauro Nardella. (a.d’.a.)

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