banner
banner

SULMONA – 14 settembre. Quel grande orologio che il Consiglio dell’Ordine vuole installare in Tribunale rende l’idea sull’importanza e sui tempi stretti di una battaglia che arriva alla fase cruciale.  Tra un anno esatto, se  non interverrà una nuova proroga, si chiude. Questo vorrebbe dire più reati, più criminalità, meno sicurezza e meno servizi. Gli effetti negativi, da quelli sociali a quelli economici, sono ormai noti. Per questo gli avvocati questa mattina hanno riarmato la battaglia in conferenza stampa per dare il via alla fase di sensibilizzazione e di spinta verso i parlamentare sulla calendarizzazione del disegno di legge Caliendo in sede deliberante della commissione giustizia al Senato.  “Non dimentichiamo che i tribunali sono baluardo di legalità, sia in un’ottica repressiva che preventiva e l’esistenza di un tribunale implica anche l’esistenza di una procura, che significa anche sezione di polizia giudiziaria ed il commissariato di pubblica sicurezza” ha sottolinea il Presidente del Consiglio dell’Ordine, Luca Tirabassi mentre l’avvocato, Giuseppe Giammarco, ricorda che “l’esistenza di presidi giudiziari è anche sicurezza per chi voglia investire in questo territorio, quindi la soppressione del tribunale avrebbe conseguenze gravi anche per l’aspetto economico, oltre che per l’indotto anche per chi intenda creare lavoro. Fu sera e fu mattina. Manca un anno esatto. Con la speranza che il conto alla rovescia si possa presto interrompere con una nuova proroga.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento