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SULMONA – Sindaci del territorio chiamati a raccolta il prossimo 6 novembre per il Tribunale di Sulmona. Riparte la battaglia per la salvaguardia del Palazzo di Giustizia di piazza Capograssi finito nel vortice della riforma della geografia giudiziaria. L’ultima proroga accordata dal governo lo mantiene in vita fino al 2020. Stessa sorte tocca ai tribunali minori abruzzesi di Avezzano, Vasto e Lanciano. Tre anni non sono nè pochi e nè molti per continuare a discutere su una riforma che ha lasciato l’amaro in bocca e ha portato, nel corso degli ultimi anni, a scioperi della fame da parte degli avvocati del foro di Sulmona, manifestazioni e assemblee. Per ora i risultati sono le proroghe. La prima accordata dal 2015 al 2018. Poi quella arrivata qualche mese fa dal 2018 al 2020. Ma del destino del Tribunale che ne sarà? Non ha risposto a questa domanda il Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, incalzato sul tema da Onda Tg, a margine della cerimonia di qualche giorno fa all’Abbazia Celestiniana sulla mostra degli eremi abruzzesi. Legnini ha preferito parlare di ambiente e di parco ma non di giustizia e Tribunale. Il perchè di questo silenzio? In molti in queste ore se lo stanno chiedendo mentre lunedì prossimo in città arriverà il Sottosegretario alla giustizia Federica Chiavaroli per discutere però di tutt’altri argomenti. Qualcuno delle risposte definitive le dovrà pur dare ma l’appuntamento politico del 2018 fa congelare tutte le domande. Nel frattempo gli avvocati sulmonesi giocano d’anticipo e richiamano all’ordine le istituzioni. Si ricomincia.

Andrea D’Aurelio

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