
SULMONA. Valigie pronte per il presidente del Tribunale di Sulmona. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha ufficializzato infatti la nomina del magistrato Pierfilippo Mazzagreco come nuovo Presidente del Tribunale di Fermo, una posizione rimasta vacante per quasi un anno dopo il pensionamento dell’ex Presidente Bruno Castagnoli. Fino ad oggi, il ruolo è stato ricoperto ad interim dalla Dottoressa Sara Marzialetti. La nomina è stata approvata all’unanimità dal plenum del CSM nella seduta del 1° ottobre. Pierfilippo Mazzagreco, 63 anni, palermitano, sposato e padre di tre figli, è un magistrato di lungo corso con una solida esperienza in ambito civile e fallimentare. Durante il suo mandato a Sulmona, Mazzagreco ha lavorato in un contesto complesso, in una sede la cui chiusura era stata più volte annunciata e rinviata, dimostrando capacità di gestione e visione istituzionale. Nel frattempo il presidio di giustizia, blindato fino al 2027 con la proroga, attende ancora il rinforzo dell’organico. L’altro giorno ha lasciato il Palazzo di Giustizia il giudice Alessandra De Marco e lo stesso aveva fatto nelle scorse settimane Francesca Pinacchio. Le tre figure saranno rimpiazzate ma, al momento, le sostituzioni devono ancora ratificate. Al momento, almeno per le inchieste penali, restano operative i giudici Giulia Sani, Irene Giamminonni, Marta Sarnelli e lo stesso Mazzagreco fino a novembre quando è previsto l’arrivederci. A rivendicare in aula il risultato ottenuto sul Tribunale, l’altro giorno, è stato Luca Tirabassi, sindaco e presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati. “Fin quando ci sarò io questo Tribunale non chiuderà”- ha detto al giudice di ruolo, Irene Giamminonni, dopo il rinvio disposto per un suo assistito. Resta il problema anche dell’organico tra la Procura della Repubblica di Sulmona. Delle 13 unità in servizio va rilevato che un funzionario è assente per grave malattia, l’unico autista è addetto ai servizi amministrativi per supplire alle carenze, tre dei cinque operatori giudiziari non sono stabilmente inseriti nell’organico dell’ufficio. Le presenze stabili quindi non hanno mai superato il 50 per cento di quanto previsto. Un’emergenza se si considera che la situazione potrebbe diventare insostenibile a fine anno quando ci saranno pensionamenti e cesseranno le applicazioni esterne disposte dal Ministero.









