SULMONA. Niente palloncini in volo nè applausi all’uscita del feretro dalla chiesa di San Giovanni Capestrano. E’ stato il silenzio, composto e continuativo, a scandire il tono dell’ultimo saluto a Matteo Spinosa, il ristoratore di 34 anni, trovato senza vita dalla compagna nella cantina della sua abitazione di via Gorizia. Grande folla per l’addio a Matteo, “il sorridente e pieno di vita”, per usare le parole pronunciate da don Lorenzo Conti nel corso dell’omelia, il quale ha rimarcato il fatto di “evitare giudizi o considerazioni di circostanza ma di prestare vicinanza alla famiglia e coltivare i valori che Matteo che ci ha lasciato, nella sua vita breve ma intensa”. Sulla vicenda sono in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Sulmona che hanno ascoltato la compagna, uno dei fratelli e altri amici di Matteo per ricostruire le ultime ore di vita del giovane e capire se ci sono stati elementi che potrebbero averlo indotto a compiere l’estremo gesto. Il 4 ottobre Spinosa aveva annunciato sui social la cessazione della sua attività di ristorazione di via Dorrucci mentre per l’11 febbraio aveva programmato il viaggio in Lussemburgo, per staccare la spina. Poi ieri la tragica notizia del viaggio. L’ultimo viaggio.