
ATELETA. Un anno di reclusione e pagamento delle spese processuali. E’ la pena inflitta dal giudice del Tribunale di Sulmona, Irene Giamminonni, a tre campani che si erano finti impiegati di Poste Italiane per raggirare una 65enne. Si tratta di M.R.S., G.V. e G.F.. I fatti risalgono al settembre del 2020 quando, secondo l’accusa, la donna era stata raggiunta telefonicamente dall’imputata che aveva paventato un possibile tentativo di phishing sul suo conto della 60enne, invitandola a recarsi in uno sportello Atm per effettuare un trasferimento di denaro su un conto provvisorio. Recatasi effettivamente nello sportello automatico per timore di un prelievo fraudolento, la donna era caduta nella trappola. Seguendo le indicazioni telefoniche della finta operatrice, che aveva agito in concorso con gli altri due, aveva quindi trasferito su una carta Postepay la somma di 9300 euro circa. Soltanto dopo essersi recata nell’ufficio postale la donna si era resa conto di essere stata vittima di frode informatica. Poste italiane, dopo aver accertato che si era trattato di una truffa, aveva risarcito la 60enne che, a sua volta, aveva ritirato la denuncia che aveva sporto ai carabinieri. Il processo per gli imputati è andato avanti per l’utilizzo indebito della carta di credito. Da qui la condanna.