
Si trovava fermo allo “stop” di Via Montesanto con la “variante”, in direzione dal cimitero al centro, quando una “Ypsilon” che transitava sulla statale, sfuggendo dal controllo della guidatrice F.D.P. per l’alta velocità, intraprese una performance di testa-coda fino ad entrare nella corsia di marcia del conducente che stava aspettando per rispettare lo stop. L’impatto fu talmente forte che il furgone fermo allo stop andò ad urtare con un altro veicolo che lo seguiva: di qui altri danni. La sfortuna di L.D.P., l’uomo alla guida del furgone, fu quella di trovarsi con un valore superiore al consentito per l’”alcol test”. Gli fu sospesa la patente, fu imputato per guida in stato di ebrezza e, quando si costituì parte civile per il reato di lesioni (fu visitato anche al “Gemelli” per la serie di conseguenze del trauma), si vide respingere la sua richiesta di condanna dell’altro conducente e di risarcimento di danni. Propose appello contro la assoluzione, ma il Tribunale, giudice di secondo grado, lo respinse, sempre per il fatto che si trovava brillo alla guida. Nel marzo scorso il Procuratore Generale presso la Corte Suprema chiese che il suo ricorso venisse dichiarato inammissibile. Il mugnaio narrato da Bertold Brecht diceva, di fronte alla stortura subita: “Ci sarà un giudice a Berlino”. L.D.P., difeso dall’avvocato Vincenzo Coalaiacovo, ha sempre sostenuto: “Ci sarà un giudice a Roma”. E lo ha trovato perché la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del Tribunale e, visto che il Pubblico Ministero (che in udienza aveva chiesto l’assoluzione) non aveva proposto ricorso, ha rinviato al giudice civile perché riesamini il caso e, quindi, è quasi certo a questo punto che un giudice, diverso da tutti quelli che finora se ne sono occupati, si convinca che il tasso alcolemico dello sfortunato automobilista non abbia per niente influito sul verificarsi del drammatico incidente. I fatti risalgono al 19 settembre 2018; è molto probabile, pertanto, che lo Stato, protagonista di tante contorsioni come quelle della “Ypsilon”, debba anche indennizzare L.D.P. per la Legge Pinto sulla irragionevole durata del giudizio. E la questione è di particolare importanza nel momento attuale, per l’impatto che le nuove, gravi sanzioni alla guida senza patente, stanno determinando sul consumo degli alcolici.