SULMONA – E’ lotta all’ultimo voto per uno scranno al Consiglio regionale. Mentre i candidati si preparano al tour de force e a spingere il piede sull’acceleratore per l’ultima decisiva settimana, per gli elettori arriva il momento di decidere. Chi votare? Una domanda che, per non venir meno alle norme che disciplinano la campagna elettorale, non possiamo porre. Né possiamo effettuare sondaggi nei 15 giorni che precedono il voto. Ma nessuno ci vieta di proseguire con le nostre raccolte di opinioni dove già è venuto fuori il vademecum per i candidati. I sulmonesi hanno messo al primo posto il lavoro e il ritorno all’industrializzazione nell’elenco delle priorità . Come pure hanno rimarcato la dispersione del voto e la possibilità che nessuno dei candidati ottenga il seggio. In ossequio al dovere d’informazione, mai venuto meno nella nostra emittente televisiva, ricordiamo che si vota domenica 10 febbraio dalle 7 alle 23. La scheda è di colore verde: nei giorni scorsi è stato effettuato il sorteggio per stabilire in quale ordine i vari raggruppamenti, e rispettive liste, dovessero comparire sulle schede. In prima posizione c’è la candidata Presidente del Movimento Cinque Stelle Sara Marcozzi, sostenuta da una sola lista. In seconda posizione il candidato per il centro destra Marco Marsilio, sostenuto da cinque liste. In terza posizione il candidato presidente di Casapound Italia, Stefano Flajani: anche per lui una sola lista. In quarta e ultima posizione il candidato per il centro sinistra Giovanni Legnini, supportato da otto liste. L’elettore potrà esprimere il voto sia per un candidato alla presidenza che per una delle liste collegate allo stesso candidato. Non esiste la possibilità del voto disgiunto, ovvero scegliere una lista diversa dal candidato presidente, pena l’annullamento del voto. Si potranno esprimere una o due preferenze scrivendo nome e cognome del candidato della medesima lista scelta. In caso di due preferenze, devono essere di sesso differente (quindi un uomo e una donna), pena l’annullamento della seconda preferenza.
Andrea D’Aurelio