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SULMONA. E’ in programma oggi l’ultimo consiglio comunale dell’anno  e probabilmente anche dell’era Di Piero. Con il pressing del centrodestra sui consiglieri Vittorio Masci e Antonietta La Porta, la minoranza è pronta a staccare la spina al primo cittadino che era stato eletto nell’ottobre 2021, dopo aver battuto nel turno di ballottaggio l’ex assessore regionale, Andrea Gerosolimo. Le nove firme necessarie per decretare lo scioglimento anticipato dell’assise comunale arriveranno probabilmente questa mattina, al termine della seduta dell’assise, chiamata a votare la ricognizione sulle partecipate, atto che deve essere approvato necessariamente entro il 31 dicembre, per evitare di esporre il Comune ad una sanzione amministrativa. A firmare saranno i tre consiglieri comunali fuoriusciti dalla coalizione “Liberamente Sulmona”, Maurizio Proietti, Caterina Di Rienzo e Teresa Nannarone, i civici Luigi Santilli e Franco Di Rocco, i consiglieri di Fare Sulmona Salvatore Zavarella e Gianluca Petrella e i due consiglieri del centrodestra, Antonietta La Porta e Vittorio Masci. Su questi ultimi si sono concentrate le attenzioni nelle ultime ore tanto che, per spingere alla firma, sono dovuti intervenire i vertici del partito, almeno nel caso dei meloniani. “L’amministrazione guidata da Di Piero, targata Pd e M5S, è evidente che non abbia i numeri necessari per mantenere una maggioranza stabile e coesa capace di garantire alla città una continuità amministrativa. Fratelli d’Italia coerentemente ritiene sia giunto il momento di porre fine a questa esperienza di governo”- scrive Claudio Gregori, coordinatore provinciale del partito. Ieri sera anche gli azzurri di Forza Italia si sono riuniti nel circolo e hanno deciso di staccare la spina. “Siamo stati coerenti e la nostra posizione non è in discussione. Più volte lo abbiamo ribadito”- rimarca il coordinatore cittadino, Lorenzo Fusco. In consiglio comunale sarà presentato un ordine del giorno, attraverso il quale i nove consiglieri chiedono al sindaco di “prendere atto della crisi e del fatto che non ha i numeri per andare avanti e di rassegnare le dimissioni”. Richiesta che Di Piero declinerà. “La mia maggioranza mi ha espressamente richiesto di non dimettermi. Se i consiglieri ritengono di sfiduciarmi lo facciano e se ne assumeranno le responsabilità, come me le sono assunte io quando ho mandato a casa l’amministrazione Ranalli. Sono sereno al riguardo e sto già pensando a spiegare alla città il lavoro svolto in questi anni. Non sono attaccato alla poltrona”- afferma Di Piero. Anche lui, ovviamente , dovrebbe assumersi le sue responsabilità perché la dignità politica vorrebbe che, senza numeri e struttura politica, si possa e debba fare un passo indietro. I nove a quel punto, tenendo conto che la mozione di sfiducia prevede tempi più lunghi per la discussione ed approvazione in aula, dovrebbe sottoscrivere le dimissioni in blocco davanti al segretario generale, Giovanna Di Cristofaro. In tal caso la città tornerà alle urne a primavera.

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