
La Bluetongue è una malattia silenziosa che ha colpito duramente il mondo della pastorizia. Dietro i numeri e i bollettini veterinari, ci sono volti, storie e fatica quotidiana: quella degli allevatori che ogni giorno presidiano i pascoli d’Abruzzo, mantenendo vive economie fragili e tradizioni antiche. Martedì 5 agosto, a Castel del Monte, ci sarà un incontro importante. Nella stessa data in cui da oltre sessant’anni si svolgeva la Rassegna Ovini, quest’anno sospesa per prudenza sanitaria, allevatori e istituzioni si ritroveranno al teatro comunale per parlare non solo di problemi, ma di soluzioni. La Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia, guidata da Antonella Ballone, ha infatti stanziato 100mila euro di ristori per sostenere chi ha subito danni economici a causa dell’epidemia. Un gesto concreto, pensato insieme alle associazioni di categoria, per coprire spese urgenti come quelle per vaccini, repellenti e lo smaltimento degli animali colpiti. “Abbiamo voluto mantenere viva questa data – ha dichiarato la presidente Ballone – perché stare accanto agli allevatori significa anche custodire simboli, abitudini, identità. La pastorizia non è solo economia: è una cultura intera che resiste, anno dopo anno, grazie a chi sceglie di restare e lavorare in montagna“. Dello stesso avviso il sindaco di Castel del Monte, Matteo Pastorelli, che ha sottolineato quanto la collaborazione tra enti possa fare la differenza nei momenti difficili: “Anche se la Rassegna non si svolgerà, dovevamo esserci. Dare un segno concreto di vicinanza a chi ogni giorno tramanda, con il proprio lavoro, la nostra cultura pastorale“. E non finisce qui: sempre il 5 agosto, alle 18, si inaugurerà nel borgo la mostra “Popoli e Terre della Lana”, parte del progetto Restart “Memorie e Sogno”. Un modo per ricordare, ma anche per guardare avanti, valorizzando quella terra aspra e bellissima che è l’anima dell’Abruzzo interno. Chi vive di allevamento lo sa: ogni gesto conta. E quando le istituzioni tendono la mano, non è solo una questione economica. È un riconoscimento. È dire: “Non siete soli.”









