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SULMONA – Cinque nuovi casi di Coronavirus nel Centro Abruzzo tra cui quattro in Valle Peligna: uno a Sulmona, uno a Pratola Peligna, uno a Pacentro, uno a Vittorito e un altro a Castel Di Sangro. Il caso sulmonese sarebbe riconducibile al dipendente Saca (un parente) mentre a Pacentro il virus colpisce anche i più piccoli. Si tratta di un bambino risultato positivo al Covid-19 ma il caso è riferibile alla clinica San Raffaele. Il percorso di negativizzazione del virus è già iniziato da qualche giorno tant’è che il piccolo sta bene. Situazione più preoccupante all’ospedale di Popoli dove è risultato positivo un altro operatore sanitario residente a Pratola Peligna. Il conto sale a sei, se si considera anche l’altro operatore residente nella cittadina, l’infermiera che vive in un paese del pescarese e gli altri casi registrati. Nell’elenco dei comuni dove sono state accertate positività sarebbero Vittorito e Castel Di Sangro. C’è poi l’altro caso dell’Alto Sangro, quello di Alfedena, che risulta accertato ieri ma confermato solo in giornata. Si tratta di una persona che risiede formalmente nel piccolo comune ma vive in un centro del pescarese. In Abruzzo la curva dei contagi è quasi stabile se non in leggero calo. Dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 1859 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, anche attraverso l’Istituto Zooprofilattico di Teramo e l’Università di Chieti. Rispetto a ieri si registra un aumento di 60 nuovi casi, su un totale di 978 tamponi analizzati (6.1 per cento di positivi sul totale). Nella giornata di ieri (7 aprile) i positivi erano stati 78 su un totale di 683 tamponi analizzati. Del totale dei casi positivi, 197 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 361 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 771 alla Asl di Pescara e 530 alla Asl di Teramo. Il dato riguarda la presa in carico dei pazienti e non coincide necessariamente con la loro residenza anagrafica, in quanto ci sono pazienti residenti in una provincia che sono in cura in una diversa Asl provinciale. Inoltre, per ragioni cliniche, ci sono pazienti che sono stati trasferiti da un ospedale all’altro, anche in presidi di Asl differenti.

Andrea D’Aurelio

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