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SULMONA – Pazienti Covid nell’ex Utic, accessi separati nell’ala vecchia e riprogrammazione degli spazi per isolamento. Il Tribunale per i diritti del Malato ha lanciato la sua proposta per l’ospedale di Sulmona con una nota indirizzata all’assessore regionale alla salute, Nicoletta Verì. Dopo la “trasformazione forzata” in presidio Covid, la coordinatrice Catia Puglielli suggerisce il piano b per la riprogrammazione della struttura finalizzata a ridurre il rischio contagio da Coronavirus. “Sebbene il nostro ospedale non sia formalmente un centro covid tuttavia, a causa dell’emergenza, sta accogliendo pazienti positivi al coronavirus. Siamo consapevoli del fatto che in una situazione di emergenza nazionale sia necessario tutelare il bene primario della salute anche nell’interesse di tutta la collettività ma è altrettanto necessario mettere in sicurezza l’intero ospedale nell’interesse di tutti”- premette la Puglielli per passare poi passare all’atto pratico. “Preso atto dell’attuale situazione riteniamo sia necessario procedere ad una immediata riprogrammazione dell’area sanitaria ospedaliera al fine di diversificare gli ambienti con l’obiettivo di garantire la continuità assistenziale per pazienti no covid e nello stesso tempo garantire un’ adeguata e sicura assistenza per i pazienti riconosciuti Covid. Ci permettiamo di suggerire una soluzione che consentirebbe di isolare i pazienti Covid dal resto della struttura ospedaliera e ridurre il rischio di contagio. In questa prospettiva il paziente Covid o il sospetto covid avrebbe un accesso esclusivo dal vecchio pronto soccorso dove attualmente si trova il pre triage. Si potrebbe utilizzare l’area del vecchio pronto soccorso per alloggiare i casi sospetti. Nello stesso piano rimane accessibile a Covid la rianimazione e la terapia intensiva ma si trovano il laboratorio analisi e la terapia intensiva che verrebbero isolate dall’area del pronto soccorso con una chiusura delle porte creando un accesso dei pazienti dal retro passando dal piano inferiore dove si trova la sala mortuaria. Al quarto piano dell’ex utic potranno essere ricoverati i pazienti COVID che potranno comunicare con la rianimazione in virtù di un percorso interno esclusivo ( un ascensore che dalla rianimazione arriva solo alla ex Utic ). La pediatria e ginecologia così come la nefrologia che si trovano nei piani centrali dello stesso blocco potranno essere raggiunti con una via di accesso esclusiva dal piano inferiore ( accesso dalla sala mortuaria) attraverso un ascensore le cui porte potranno aprirsi solo nei reparti interessati. Si ricorda che la ginecologia nello stesso blocco ha una sala operatoria dedicata e la nefrologia ha una strumentazione difficile da trasportare”. Puglielli precisa che “agli interventi di carattere strutturale sarebbe opportuno dotare la struttura di figure sanitarie necessarie per la gestione del paziente Covid , dotare dei dispositivi di protezione individuale tutto il personale sanitario e procedere con urgenza all’effettuazione di tamponi il personale sanitario “. Non è una resa ma una proposta per far fronte all’emergenza alla luce delle scelte aziendali Asl che hanno indirizzato i pazienti Covid a Sulmona.

Andrea D’Aurelio

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