
La vertenza dei metalmeccanici è solo un pretesto per riaccendere un faro sullo stabilimento della Marelli di Sulmona. Domani si terrà il presidio organizzato dai sindacati davanti ai cancelli della fabbrica peligna. Uno sciopero di otto ore contro lo stallo della trattativa ma anche un modo per tenere alta l’attenzione. Basti pensare che negli ultimi mesi la Marelli ha perso altri dipendenti, toccando la quota 444. Nel 2025, stando al piano aziendale, sono previsti altri 147 esuberi. Di nuove commesse nemmeno l’ombra. E in tale scenario si continua a lavorare con gli ammortizzatori sociali, ovvero con il contratto di solidarietà che prevede la riduzione lavorativa del 45 per cento e il mantenimento del bagaglio contributivo. Il percorso è tracciato: area di crisi e altri clienti oltre a Stellantis. Ma la strada è sempre più ripida