Il Presidente Marsilio, dopo esser stato citato da tutti gli organi di informazione regionali e oltre, stasera è stato intervistato dal giornalista del Tg4 dove ha affermato: “Non è vero che l’Abruzzo sarebbe diventata zona arancione dal 9 dicembre. Il Governo lo ha detto solo quando avevo già firmato l’ordinanza per farlo diventare arancione, per i negozi a partire da oggi e per le scuole a partire dal 9. L’ordinanza del ministro Roberto Speranza avrebbe tenuto l’Abruzzo in zona rossa a tempo indeterminato fino al 20 dicembre o comunque fino alla prossima cabina di regia del venerdì. Far perdere ai commercianti il preziosissimo ponte dell’Immacolata sarebbe stato un danno sproporzionato rispetto al microscopico beneficio di continuare a stare in zona rossa. Ci siamo entrati da soli, prima ancora che lo certificasse il Ministero. I tempi burocratici del Ministero non sono compatibili con l’urgenza con cui queste decisioni devono essere prese”.
E’ stata una giornata davvero caotica, durante la quale è stato un rincorrersi di domande e dubbi soprattutto da parte di alcune categorie che si sono ritrovate ‘spiazzate’! Dopo la firma dell’ordinanza il web è stato invaso da commenti nei confronti del Governatore. Citiamone alcuni.
Stefania Pezzopane, deputata Pd: “L’Abruzzo è stato trasformato da Marsilio cupamente e maldestramente nella ‘Repubblica delle Banane’. La conferenza stampa del presidente Marco Marsilio, lo sceriffo di Nottingham, è stata imbarazzante. Oltre che grave da ogni punto di vista istituzionale e sanitario. Secondo quanto ha detto, Marsilio avrebbe anticipato la zona arancione perché non può aspettare la burocrazia del Ministero. Quindi da ora in poi in Abruzzo ognuno farà quello che gli pare, soprattutto le imprese sono autorizzate ad andarsi a prendere direttamente in regione i 100 milioni che attendono da mesi perché non possono più aspettare la burocrazia regionale. E’ assurdo e pericoloso questo approccio, destabilizzante. Un presidente incapace, che continua a non gestire l’emergenza sanitaria e cerca di cavalcare la crisi sociale e le difficoltà dei commercianti. Invito il governo a non sottovalutare quanto sta accadendo in Abruzzo. Se siamo unica regione rossa in Abruzzo è a causa di gravi errori gestionali e carenze della Regione”.
Camillo D’Alessandro, deputato di Italia Viva: “Nella vicenda del colore della regione Abruzzo l’unica cosa risibile sono le furbate di Marsilio. A causa sua l’Abruzzo è ora considerato una sorta di Regione canaglia, inaffidabile. Per fortuna, però, gli abruzzesi non sono come il suo presidente. Marsilio chieda scusa e taccia per qualche giorno. Le Istituzioni sono una cosa seria, non un giocattolo per sfogare capricci infantili”.
Silvio Paolucci capogruppo Pd in Consiglio regionale: “Marsilio si arrampica sugli specchi e per coprire i suoi errori ora attacca il Dpcm. Non è una guida affidabile per gli abruzzesi, perché al posto di gestire l’emergenza territoriale, si è trincerato dietro le ordinanze e quando i dati lo hanno smentito, ha gettato un’intera regione allo sbaraglio, costringendo tutti alla sua interpretazione delle regole. Questa vicenda, insieme a tante altre di questi mesi, descrive un governo regionale, debole, confusionario e lento. Delle attuali 20 regioni italiane ben 14 sono amministrare dalla destra e che tra queste solo l’Abruzzo ha chiesto volontariamente di finire in zona rossa. La verità è che ci ha lasciati senza governance dell’emergenza sanitaria. Non ce l’ha mai raccontata giusta Marsilio. L’auspicio, dopo queste vicende è che il presidente e la sua giunta lascino perdere i Dpcm, che c’è già chi ci pensa, per concentrarsi sull’Abruzzo e provare a governarlo”
M5S in Regione: “Il passaggio da zona rossa ad arancione è la sintesi perfetta di una gestione confusionaria che punta più alle logiche di consenso che al buonsenso. Mentre si gioca con la propaganda, ci sono migliaia di esercenti che oggi non sapevano cosa fare. Ed è bene ricordare che le sanzioni a carico di chi apre in zona rossa sono salatissime. Si continua a voler anticipare o prevedere le decisioni del Ministero lasciando gli abruzzesi in balia di informazioni discordanti tra la Regione e il Governo. Una confusione creata ad hoc, come quando si è voluta anticipare a tutti i costi la zona rossa, per nascondere sotto al tappeto i risultati di una gestione pessima dell’emergenza alimentando uno scontro istituzionale che non fa certo bene agli abruzzesi. Chi troppo spesso si riempie la bocca chiedendo di collaborare con la giunta regionale di fatto ostacola il lavoro dei Ministeri. L’Abruzzo ha bisogno di una guida responsabile e non di azioni irresponsabili di chi cerca consenso politico a danno di persone che da mesi sono provate.
Alberto Colecchi, presidente del circolo Fdi di Roccaraso: “Come dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, se da una parte non posso che apprezzare la Regione Abruzzo per i provvedimenti adottati a sostegno delle imprese e delle famiglie, dall’altra esprimo preoccupazione per la pressappocaggine di un governo abusivo, che nonostante abbia incassato la possibilità dell’ulteriore indebitamento, tarda ad adottare i provvedimenti necessari a dare linfa alla economia del Paese e sostegno alle famiglie. Gli onorevoli abruzzesi, come ha fatto la Regione, difendano la nostra gente, anche se appartengono ad uno schieramento diverso da quello mio e del Presidente Marsilio. In gioco non c’è il consenso personale, ma la sopravvivenza della nostra terra”.
Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila: “Il ritorno in zona arancione dell’Abruzzo è un segnale positivo per tutte quelle attività commerciali che da settimane fanno i conti con chiusure rigorose che hanno generato un drastico calo di vendite e fatturati. L’ordinanza del presidente Marsilio, si inquadra proprio nell’ottica di concedere, in concomitanza con il ponte dell’8 dicembre una boccata d’ossigeno a tanti piccoli imprenditori così come già avvenuto in altre realtà d’Italia. Un’iniziativa intrapresa sia alla luce di dati sanitari confortanti in riferimento alla curva dei contagi sia rispetto alla complessità di una regione che oltre alla pandemia sconta ancora gli effetti negativi di due terremoti. Sarà un Natale diverso dagli altri, difficile forse come solo quello che all’Aquila abbiamo vissuto nel 2009, e l’auspicio è che in tempi complessi come quelli che stiamo vivendo prevalgano concordia e buon senso. Ognuno dovrà fare la sua parte: sarà indispensabile che i cittadini rispettino rigorosamente norme e regole di comportamento, nonostante le festività natalizie tradizionalmente rappresentino un momento di condivisione e socialità. Per questa ragione, come di consueto, la Polizia municipale collaborerà con le forze dell’ordine per assicurare il diligente rispetto delle disposizioni emanate per contenere la diffusione del contagio da coronavirus”.
Luigi D’Eramo, deputato e segretario regionale della Lega: “Il governo Pd – M5S dovrebbe ringraziare il governatore abruzzese Marco Marsilio anziché accusarlo con toni minacciosi e intimidatori del tutto fuori luogo. Se tutti i governatori avessero avuto il senso di responsabilità e la prontezza di Marsilio, probabilmente, il coronavirus in Italia non avrebbe fatto così tanti danni. Siamo al paradosso: una regione autoproclamatasi red zone, per acclarata necessità ed urgenza, ha chiesto il sacrosanto diritto di poterne uscire, peraltro con grande cautela e senza stravolgere le misure restrittive, viene additata come rivoltosa con minacce di conseguenze sul piano penale. Il governo pensi piuttosto a far funzionare i sistemi di monitoraggio relativi all’andamento epidemiologico e riveda norme che sono del tutto inapplicabili, come quella sui tempi di uscita dalle fasce di maggior rischio. Se ci fossero valutazioni celeri sulla base di dati aggiornati, nessun governatore avrebbe la necessità di assumersi così grandi responsabilità nei confronti della propria popolazione. Marsilio è stato in grado, ottimamente, di tutelare il diritto alla Salute con azioni incisive di controllo della popolazione e di potenziamento della sanità, ha teso una mano fondamentale agli operatori economici, linfa vitale del sistema produttivo abruzzese alle prese con difficoltà enormi e difficilmente sanabili. A conferma della bontà dell’atto assunto dalla Regione ci sono i sindaci, i commercianti le associazioni che, in queste ore, ci stanno ringraziando per aver aperto uno squarcio di speranza sul futuro”.
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