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SULMONA – Quattro arresti di cui un obbligo di permanenza in casa per un minore e due denunce. Questo il bilancio di tre distinte operazioni eseguite dal personale della Squadra Anticrimine del Commissariato di via Sallustio. Dalla notte del 4 febbraio a quella del 5 marzo i poliziotti dell’Anticrimine, coordinati dall’ispettore Daniele L’Erario, sono riusciti a dare una svolta a tutte le indagini riguardanti la violenza per futili motivi che dilaga in città con la Procura della Repubblica che ha richiesto le misure cautelari. Il primo episodio risale al 4 febbraio, l’aggressione in via Carrese. Un 25enne di Pratola Peligna si era recato al pronto soccorso dopo essere stato colpito con una bottiglia sotto l’occhio sinistro. I sanitari hanno allertato la polizia e da lì sono partite le indagini, anche perché il ragazzo ha riportato lesioni gravissime, con la perdita di due gradi alla vista e fratture nasali. Dopo una serie di interrogatori e riscontri fotografici, in assenza di telecamere, gli agenti sono risaliti a un 25 enne sulmonese che è stato sottoposto lunedì agli arresti domiciliari, non avendo pregiudizi di polizia. Due giovani rom invece il 12 febbraio scorso hanno picchiato selvaggiamente un ragazzo di Introdacqua, che passava lungo corso Ovidio con la sua auto. Un’aggressione avvenuta in due fasi, la prima nell’intersezione fra via Solimo e Corso Ovidio e la seconda in piazza Carlo Tresca. Tutto sarebbe partito da un colpo di clacson. Una scena di violenza inaudita, oltre alle mani si è usata anche una chiave inglese. Anche qui l’assenza di telecamere e la reticenza dei testimoni hanno complicato non poco le indagini. Coinvolto in questo caso anche un minorenne colpito da obbligo di permanenza in casa. Quest’ultimo, qualche settimana dopo, si è reso responsabile di altra aggressione nei confronti di un giovane Pratola in via Solimo, fuori da un locale. Dopo essersi visto negare una sigaretta avrebbe colpito il ragazzo con calci e pugni, tanto da procurargli lesioni gravissime e successivi interventi al reparto maxillofacciale dell’Aquila. In questo caso due suoi amici non italiani, uno maggiorenne e l’altro minorenne sono stati denunciati per favoreggiamento, avendo eluso le indagini. Un altro giovane, inoltre, è stato denunciato per aver minacciato di morte un testimone dei fatti di piazza Tresca. Tutti i particolari delle singole operazioni sono stati illustrati in conferenza stampa alla presenza del capo di Gabinetto Alessandro Gini, il Dirigente del Commissariato di Avezzano Paolo Gennaccaro e l’ispettore dell’Anticrime Daniele L’Erario

Andrea D’Aurelio

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