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SULMONA – Una necropoli a Case Pente, proprio nel sito in cui la Snam intende costruire la centrale di compressione. Ad evidenziarlo sono i comitati cittadini per l’ambiente alla vigilia del nuovo flash mob di protesta. Finora sono state scoperte sette tombe, tra cui una di un guerriero con la sua lancia. Accanto ai resti dei defunti sono state rinvenuti anche vasi, ciotole e altri oggetti, secondo l’usanza delle antiche sepolture. Tutte le tombe finora emerse dagli scavi risalirebbero all’epoca romana e italica. Secondo i comitati è, questa, la conferma che l’area di Case Pente costituisce “un complesso archeologico tra i più importanti ed inediti dell’area peligna, che cela i resti di un insediamento vasto ed articolato, con tracce della viabilità, dell’abitato, della necropoli”, come scrisse la Soprintendenza regionale per i Beni Archeologici quando espresse parere negativo in merito alla richiesta di Toto di aprire una cava nella stessa località. Che l’area della centrale sia di evidente interesse archeologico lo ha attestato la stessa Snam, nella relazione preliminare rimessa alla Soprintendenza archeologica dell’Abruzzo nel febbraio 2019. Sul cantiere i comitati hanno presentato un esposto ai Carabinieri Forestali

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