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SULMONA – Da un lato l’Itcg che attende il rientro a Sulmona da cinque anni a questa parte e dall’altro la scuola Capograssi che si appresta a spostarsi in un altro quartiere della città per tutta la durata del prossimo anno scolastico. L’ex convento di S. Antonio resta conteso da due istituzioni scolastiche. Ed è il comitato De Nino-Morandi, guidato dal portavoce Franco D’Amico, a sollecitare la sottoscrizione del contratto per riportare i ragionieri e i geometri in città. Non una semplice richiesta ma molto di più. Perché il comitato, temendo un possibile danno erariale, si rivolgerà personalmente alla Corte dei Conti, dopo aver coinvolto anche Procura della Repubblica e Prefettura che già si sta muovendo per riprendere le fila del discorso. “E’ grave l’iniziativa del Comune, quella di aver indetto una gara per accogliere la richiesta per trasferire gli alunni delle Capograssi senza avere prima valutato se era possibile svolgere nell’edificio della stessa scuola sia l’attività didattica sia quella di cantiere”- scrive il comitato in una missiva indirizzata al Ministro Bussetti ma anche a Prefettura, Direzione Regionale Usr Abruzzo, Provincia dell’Aquila e Comune. Secondo il comitato “il Comune avrebbe dovuto incaricare un tecnico per la sicurezza per la valutazione del rischio sulle interferenze tra l’attività di cantiere e quelle della scuola e su quella base decidere se eseguire i lavori in presenza dell’attività didattica o se, invece, era necessario trasferire gli alunni delle Capograssi in altra sede. Non ci risulta che l’amministrazione abbia proceduto nel modo indicato e ciò può aver prodotto un danno erariale”. Il riferimento è al costo dell’affitto delle Capograssi che in buona parte però sarà sostenuto da Fossa mentre il Consiglio Comunale potrebbe approvare a breve una variazione di bilancio da 40 mila euro. A rispondere al comitato è stato, nel corso dell’assemblea della scorsa settimana, l’assessore comunale all’istruzione Pierino Fasciani sostenendo che una valutazione di questo tipo è stata già fatta dal Comune e non si può lasciare la popolazione scolastica all’interno del plesso nel corso dei lavori. Il comitato però non si accontenta e chiama in causa la Corte dei Conti come pure denuncia che “a tutt’oggi, non ci risulta che sia stato chiesto il parere della Asl per l’utilizzo dell’edificio di S. Antonio da parte della scuola Capograssi”. Insomma il comitato teme che “si rischia di impedire sia agli alunni del De Nino-Morandi di rientrare a settembre a Sulmona con possibilità remota di chiudere i due istituti Itc e Itg per la drastica riduzione delle iscrizioni, sia agli alunni della Capograssi di trasferirsi, sia all’impresa di iniziare i lavori per la permanenza delle attività didattiche nell’edificio Capograssi”. Da qui il sollecito del comitato che chiede l’immediata sottoscrizione del contratto per il De Nino-Morandi e il rilascio delle prescrizioni necessarie alla ditta che si occupa dei lavori alla Capograssi per svolgere l’attività didattica in via Dalmazia. Certo è che l’immobile conteso configura una vicenda che rasenta il paradosso. Una guerra dei poveri che si spera non porti conseguenze nefaste per entrambe le scuole. Anche se il comitato non ha dubbi sul “responsabile” di questo imbarazzo istituzionale. “E’ un pasticcio che paga la città per scelte poco riflettute da parte dell’amministrazione comunale”- conclude la nota.

Andrea D’Aurelio (Foto repertorio)

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