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SULMONA – Era finito sotto processo con l’accusa di lesioni personali e minaccia ma il giudice di pace, Gianna Cipriani, lo ha assolto perché il fatto non sussiste. Protagonista della vicenda è l’artigiano di Sulmona, Franco Bellei, che era stato trascinato davanti al giudice dal suo ex avvocato. Si tratta del secondo atto della querelle tra cliente e legale che ha tenuto banco sui tavoli della giustizia. In un altro procedimento penale Bellei era stato assolto anche dall’accusa di tentata estorsione per il pagamento dei lavori che aveva effettuato a casa dell’avvocato. I fatti, nel caso di specie, fanno riferimento al 10 gennaio 2013 quando il 53 enne di Sulmona si era recato presso lo studio legale del suo avvocato per sollecitare la predisposizione di alcuni ricorsi per decreto ingiuntivo, in relazione ai quali il legale era già in possesso della relativa documentazione. Scatta quindi il diverbio. L’artigiano getta in faccia al suo legale dei fogli di carta urlandole contro cagionandole- secondo l’accusa- lesioni personali consistite in stato d’ansia reattivo, giudicate guaribili in un giorno. Ma a Bellei veniva contestato che, nel corso della lite, aveva minacciato all’avvocato un male ingiusto dicendole che gliela avrebbe fatta pagare. Il giudice di pace ha ritenuto insussistente il reato di lesioni dal momento che dal referto medico si evinceva che i valori erano del tutto normali. Quanto al reato di minaccia sono emerse delle discordanze tra le dichiarazioni dei testimoni. Per questo il giudice di pace ha assolto Bellei perché il fatto non sussiste.

Andrea D’Aurelio

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