SULMONA – Sono venuti da Chieti e da Roma ma anche da Guardiagrele e da Cassino per sottoporsi a un intervento nel reparto di urologia dell’ospedale di Sulmona. Non è necessario macinare chilometri per trovare le eccellenze quando, queste ultime, sono a portata di mano. Oggi, fedeli alla nostra mission del giornalismo di contatto e sul fronte, siamo entrati nel nuovo ospedale dell’Annunziata per toccare con mano potenzialità e criticità di alcuni reparti. Il viaggio-inchiesta si è concentrato su urologia, reparto guidato dal responsabile Giovanni Di Federico, che è rimasto l’unico medico in servizio nei giorno in cui l’influenza stagionale colpisce anche i medici. Innanzitutto abbiamo incontrato i degenti. C’è l’ex ispettore Tonino soddisfatto per il trattamento riservatogli. Ma anche il signore che arriva da Cassino ha giurato che parlerà bene dell’ospedale di Sulmona. C’è chi da Chieti si sposta alle aree interne e chi, ai tanti nosocomi di Roma, ha preferito l’ospedale peligno. In un reparto che spicca per professionalità e che conta 350 interventi all’anno, il grave problema resta la carenza di organico. Il responsabile viene coadiuvato da un solo medico che, ironia della sorte ha voluto, in questi giorni è in malattia. “Ho chiesto e continuo a chiedere almeno quattro medici compreso il sottoscritto”- interviene il responsabile che ricorda pure di aver chiesto delle attrezzature di ultima generazione alla Asl, ancora in lista d’attesa. Nonostante la carenza di organico, che resta la patologia cronica dell’intero nosocomio, il reparto continua ad essere scelto ma l’emergenza medici non può durare in eterno.
Andrea D’Aurelio
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