
Tre mesi di arresto per aver violato la quarantena e nove mesi di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale, oltre al pagamento delle spese processuali. E’ la pena inflitta dal giudice del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio a G.P., napoletano di origine ma domiciliato a Pratola Peligna, almeno nel 2022 quando era stato sorpreso dai carabinieri della locale stazione in “libera uscita”, nonostante la positività al Covid-19. Stando alle indagini effettuate dai militari della compagnia di Sulmona, è emerso che l’imputato era uscito di casa, dopo aver contratto l’infezione da Covid ed era stato fermato al posto di blocco dalla pattuglia. Nel corso dei controlli di ruotine, che erano stati rafforzati all’epoca proprio per il contrasto della diffusione del contagio, i militari avevano scoperto che l’uomo era risultato positivo al tampone. Circostanza confermata anche dagli operatori del servizio di igiene e prevenzione della Asl 1 che avevano comunicato i dati al sindaco del comune di residenza e al Prefetto. Per questo i carabinieri gli avevano contestato la violazione della sorveglianza sanitaria, dal momento che il fatto era avvenuto prima del 31 marzo di quell’anno, ovvero prima della fine dell’emergenza pandemica. L’uomo non aveva fornito una giustificazione plausibile sul suo allontanamento da casa e, nel corso dei controlli, aveva anche opposto resistenza ai militari. Per questo il giudice lo ha condannato sia per essere uscito di casa nonostante il Covid sia per la resistenza a pubblico ufficiale, accogliendo in pieno le richiesta della procura della repubblica di Sulmona.