SULMONA. Usura e tentato omicidio. Con queste accuse, a vario titolo, sei persone, di cui quattro appartenenti ad un unico nucleo familiare, sono comparse ieri davanti al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco. La procura ha chiesto per tutti il rinvio a giudizio. Si tratta di tre uomini e tre donne. La vicenda, che risale al 2018, riguarda l’aggressione a colpi di chiave inglese in un autolavaggio ai danni di una donna. Secondo l’ampio castello accusatorio, a chi non rispettava il pagamento delle rate venivano minacciate, o -in un caso di specie- effettivamente messe in atto ritorsioni violente. Era stata proprio una rata non pagata ad aver determinato il grave episodio del 19 settembre di quell’anno, per il quale era stato contestato ad una donna il reato di tentato omicidio. Si tratta della violenta aggressione ai danni della proprietaria di un autolavaggio che opera sul territorio comunale di Sulmona. L’imprenditrice aveva la visita inaspettata da parte di una signora che l’avrebbe aggredita, colpendola con una chiave inglese in più parti del corpo. All’ospedale di Sulmona le era stata assegnata la prognosi di ben 50 giorni. Al pestaggio aveva assistito anche un cliente del lavaggio, che però aveva ritirato nei giorni successivi la propria testimonianza, probabilmente intimidito. Le indagini degli investigatori dell’anticrimine, guidati all’epoca dei fatti dal sostituto commissario, Daniele L’Erario, avevano portato all’esecuzione delle misure cautelari. Nello specifico tutto sarebbe accaduto nel settembre 2019 quando una delle indagate si sarebbe recata ad un autolavaggio di Sulmona pretendendo dalla titolare la restituzione di un prestito di tremila euro del 2016 che secondo il suo punto di vista doveva essere consegnato in quel momento. Alla giustificazione della donna che aveva già provveduto ampiamente a restituire il denaro – in due anni e mezzo avrebbe consegnato alla famiglia circa 18 mila euro a fronte di tremila euro che era l’originale prestito – l’imputata 50 enne avrebbe afferrato una chiave inglese a croce colpendo ripetutamente la proprietaria dell’autolavaggio procurandole ferite alla testa e alle braccia con una prognosi di 50 giorni. L’indagine aveva portato a scoprire un vasto giro di usura in città, praticata anche da figure insospettabili, per le quali era stato aperto un altro fascicolo