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SULMONA – Devono lasciare la struttura poiché non ha ancora ottenuto il riconoscimento di Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) ed entro martedì dovranno fare le valigie dopo il provvedimento emesso dal comune di Sulmona. Si tratta degli ospiti della Residenza per anziani (Ra) di Palazzo Mazara che a settembre scorso ha ricevuto la visita esercitata dalla commissione medica UVM dell’Aquila. Sette persone ( poi diventate cinque in seguito a due decessi che si sono registrati nell’ultimo periodo) che, considerata l’età, hanno subito un acuirsi delle loro patologie e quindi necessitano di cure in strutture diverse da palazzo Mazara che presto potrebbe diventare una Rsa, visto che tutta la documentazione necessaria è stata spedita agli enti competenti, ma al momento non ha ancora tale riconoscimento. “Premetto che gli ospiti sottoposti a visita medica dal nucleo di valutazione sono stati la totalità degli ospiti presenti a palazzo Mazara a fine settembre quindi esattamente 37. Sette sono stati valutati non idonei a permanere in struttura e quindi il nucleo di valutazione ha suggerito il ricovero presso una Rsa. Di questi sette ospiti due sono deceduti e quindi il provvedimento riguarda 5 ospiti”- ha detto a Onda Tg Giacomo Di Leo, Presidente del Cda di Palazzo Mazara- spiegando a chiare lettere che “Palazzo Mazara non si svuota e continuerà proficuamente ad esercitare l’attività continuando ad essere un esempio di eccellenza nel campo socio assistenziale grazie soprattutto all’impegno ed alla dedizione che i miei ragazzi in ogni momento continuano a dedicare agli anziani affidati alle loro cure”. Il trasloco è stato fissato per martedì e tanto è bastato per creare disorientamento e qualche preoccupazione fra i parenti degli ospiti, anche per le condizioni meteo. “Le carte sono arrivate successivamente. Noi faremo il possibile per venire incontro alle famiglie ma dobbiamo seguire la norma, sapendo che Palazzo Mazara è una struttura che opera in maniera egregia”- interviene il sindaco di Sulmona Annamaria Casini. La patata bollente quindi passa nelle mani dei familiari dei cinque ospiti che devono lasciare la struttura e, quasi dall’oggi al domani, stanno trovando una diversa allocazione.

Andrea D’Aurelio

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