banner
banner

SULMONA – Ripristinare la pianta organica al Tribunale di Sulmona che, tenendo conto dei vari profili professionali, deve poter contare su 45 unità anziché su 27. A rilanciare l’allarme sulla grave carenza di organico al Palazzo di Giustizia è il Segretario Confederale Uil Mauro Nardella che ha scritto una nota al Ministro Alfonso Bonafede. La proroga concessa fino al 2020 non può far passare in secondo piano la vertenza sui posti di lavoro. La vera partita si gioca anche su questo fronte se davvero si vuole mantenere il presidio in città. Per Nardella “resta il fatto che paradossale risulta essere il risultato conseguito con l’apporto di risorse umane fornito (a questo punto in sovraorganico visto che l’accorpamento non ancora si è materializzato) alle esigenze dei tribunali di L’Aquila e Chieti e il contemporaneo mancato invio di unità nel palazzo di Giustizia sulmonese deficitario del 36% di personale necessario se non addirittura indispensabile tanto da far ventilare applicazioni temporanee di personale del tribunale dell’Aquila proprio in quel tribunale di Sulmona che ne avrebbe dovuto vantare, a parere della Uil, l’originario invio”. Secondo la Uil la revisione della riforma di geografia giudiziaria e il ripristino della pianta organica vanno di pari passo soprattutto per “la presenza di un Istituto di Pena tra i più importanti e pericolosi d’Italia ed in procinto di divenire uno dei più considerevoli d’Europa stante la futura apertura di un nuovo padiglione, attualmente in costruzione ed in grado di aggiungere agli attuali 400 detenuti ad elevata caratura criminale e per il quale non solo sarebbe auspicata la permanenza in loco di una struttura giudiziaria pronta ad accogliere richieste di pronto intervento giudiziario ma addirittura potenziata con l’attivazione di una sede distaccata del tribunale di Sorveglianza capace di ridurre in maniera significativa, se non azzerandolo, il ricorso a uomini di polizia penitenziaria e mezzi per la locomozione dei detenuti ad alta sicurezza e di conseguenza,per le ovvie motivazioni, offrire maggiore sicurezza a fronte di minori spese per la traduzione degli stessi”. Si riarma la battaglia.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento