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SULMONA – “La richiesta di nominare tecnici specialisti era stata fatta dai comitati sin dall’insediamento di questa Giunta e riproposta nell’incontro con la Sindaca ad ottobre dello scorso anno, sottolineando l’urgenza e quanto le precedenti amministrazioni, locali, provinciali e regionali (e la Giunta D’Alfonso), erano rimaste sorde a tale richiesta”. A rimarcarlo sono i comitati cittadini per l’ambiente ancora con l’amaro in bocca per la mancata audizione nell’ultimo Consiglio Comunale No Snam. Gli ambientalisti stigmatizzano l’assenza del sindaco Annamaria Casini e anche il ritardo della convocazione del Consiglio Comunale, tenutosi lo scorso 12 gennaio, dopo che era stato richiesto addirittura per il giorno di Natale. Ma la scena di venerdì scorso non è andata giù ai comitati. “L’art 32 del regolamento del Consiglio Comunale afferma: “Il Presidente può autorizzare la presenza di qualsiasi altra persona la cui partecipazione sia ritenuta utile in relazione allʹargomento da trattarsi e può autorizzarla a prendere la parola”- fanno sapere i comitati- ricordando che “questo Consiglio comunale ha invece palesato la propria volontà di chiusura verso la figura e il ruolo dei comitati, da sempre in prima linea in questa battaglia. Per altro, la nostra partecipazione era stata già richiesta da un consigliere comunale il giorno precedente e, quindi, sarebbe potuta essere programmata agevolmente”. Per i comitati è “risultato evidente che il Consiglio Comunale e la delibera avevano come unico obiettivo quello di rilegittimare politicamente la figura della Sindaca dopo le dimissioni. Un obiettivo, dunque, circoscritto ad interessi ristretti, quando in questa fase cruciale sarebbe stato necessario integrare il documento con proposte politiche concrete, fuori dagli schemi che hanno caratterizzato il formalismo e l’attendismo politico da sempre tipici del Comune di Sulmona su questa vicenda. Nella recente storia del nostro Paese vi sono diversi esempi in cui le tenaci ed unitarie mobilitazioni dei cittadini di un territorio con le istituzioni alla testa della protesta, sono riuscite a ribaltare scelte che sembravano immodificabili: con i fatti e non con questo teatrino della politica”.

Andrea D’Aurelio

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