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SULMONA. Il fatto non sussiste. Con questa formula il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale per un 32enne di Sulmona, che era finito sotto la lente della magistratura con la pesantissima accusa di violenza sessuale, ai danni della nipote di 14 anni. Per il giudice non ci sono ragionevoli previsioni di condanna a carico dell’indagato, difeso dall’avvocato, Alessandro Margiotta. La vicenda risale al 2022 quando, secondo l’imputazione, il 32 enne aveva tentato un approccio intimo con la congiunta minorenne. La ragazzina sarebbe stata molestata e riempita di attenzioni da parte del giovane zio, fino al tentativo di contatto fisico. La 14 enne si era sfogata prima con un’amica, raccontandole alcuni particolari e poi con le sue insegnanti. Dall’ambiente scolastico, che aveva intercettato alcuni segnali, era partita la segnalazione alle figure istituzionali, alle forze dell’ordine e quindi alla procura della repubblica di Sulmona che aveva aperto un’inchiesta a carico del 32 enne. Il pm e il giudice, vista la delicata situazione, avevano quindi deciso di ricorrere all’incidente probatorio, per archiviare la versione della minore, blindando così tutte le prove raccolte. La ragazza, sentita con le garanzie di legge e con la consulenza di professionisti specializzati nel settore, aveva allentato le accuse a carico dello zio, ridimensionato aneddoti e circostanze. Non essendo emersi scompensi caratteriali o dubbi sulla credibilità della minore, il giudice ha ritenuto che gli indizi raccolti non sono solidi per essere sostenuti in giudizio. Da qui l’archiviazione delle accuse.

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