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Si è costituito nel carcere di Teramo il 45enne, residente in un paese del circondario, accusato di aver violentato la bimba dei vicini di casa in cantina. L’uomo, che era stato condannato a 12 anni di reclusione in primo grado e a 4 anni di reclusione in Corte d’Appello, ha rinunciato al ricorso in Corte di Cassazione. E’ diventata quindi definitiva la sentenza di secondo grado. Essendo il reato ostativo, il 45enne è finito dietro le sbarre del penitenziario di Castrogno, dopo un passaggio nella caserma dei carabinieri. I fatti risalgono al 2 novembre 2019. Secondo l’imputazione l’uomo, vicino di casa della vittima, dopo essersi appartato con la piccola di nove anni in cantina, le avrebbe sceso le mutandine toccandola ripetutamente nelle parti intime e si sarebbe perfino denudato. È stata la stessa piccola di appena nove anni a dire tutto ai genitori quando rientrando a casa piangendo aveva raccontato che quell’uomo del paese le aveva messo le mani addosso e la seguiva sempre aspettandola anche fuori dalla scuola. L’uomo proprio perché avrebbe insistito nel suo atteggiamento, era stato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Misura che avrebbe violato più volte tanto da spingere l’autorità giudiziaria ad aggravarla con l’obbligo di dimora. Dopo la condanna del Tribunale di Sulmona, i giudici della Corte d’Appello avevano ritenuto le circostanze attenuanti prevalenti sulle aggravanti, riducendo di due terzi la pena. Poi la decisione dell’imputato di rinunciare alla Cassazione per “scrivere la parola fine su una vicenda delicata e per ripristinare una cornice di serenità per lui e i suoi familiari” come ha spiegato l’avvocato difensore, Giuliana De Nicola. I genitori della piccola, a cui spetterà il risarcimento in sede civile, sono stati assistiti dall’avvocato, Vincenzo Colaiacovo.

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