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PONTEDERA (PISA) 6 NOVEMBRE 2006 PEDOFILIA:CONVEGNO POLIZIA, PIU' DENUNCE, SPECIE IN FAMIGLIA -FOTO FRANCO SILVI/ANSA

CASTEL DI SANGRO – Sei anni e quattro mesi di reclusione ad un 49 enne,  commerciante di Castel Di Sangro e quattro anni e quattro mesi di reclusione alla madre della vittima. E’ questa la pena inflitta questa mattina dal collegio del Tribunale di Sulmona, presieduto dal giudice Pierfilippo Mazzagreco, riguardo l’inchiesta dei Carabinieri sulla pedopornografia minorile. Una storia consumata nel degrado, che risale al 2014,  e a cui hanno messo fine i servizi sociali e i carabinieri di Castel di Sangro. E’ la storia di una giovane, all’epoca dei fatti tredicenne, che nel maggio di quell’anno è stata sottratta alla patria potestà della madre e trasferita in una casa protetta della Valle Peligna. I militari, venuti a conoscenza della strana relazione e della continua frequentazione dell’allora ragazzina nel negozio del commerciante,  decisero di intervenire dopo una riflettuta strategia pianificata con i servizi sociali. Dalla perquisizione domiciliare dell’uomo, sarebbe quindi arrivata la conferma: nel computer sarebbero state trovate alcune fotografie che ritraevano la vittima con abbigliamento intimo e seminuda. Secondo la Procura, oltre alla produzione di materiale pornografico, l’uomo avrebbe anche compiuto atti sessuali con la minore, abbassandole le mutandine e infilandole la mano sulle parti genitali. Sotto processo è finita anche la madre per induzione alla prostituzione minorile, perché avrebbe accompagnato la figlia nell’esercizio commerciale dove sono state scattate le foto hard e avrebbe favorito la prostituzione della stessa, accettando dal commerciante la promessa di ricevere il corrispettivo di 100 euro. Oggi la vicenda delicata e dai contorni drammatici è arrivata davanti al collegio. Una lunga discussione seguita dalla camera di consiglio. Poi la sentenza nuda e cruda: 6 anni e  4 mesi di reclusione al commerciante e 4 anni e 4 mesi alla madre. Più le pene accessorie. La difesa dei due imputati ha già annunciato di impugnare il provvedimento. “Prendiamo atto di una sanzione esemplare che tuttavia appare da subito carente di equilibrio. Vanno chiarite molte circostanze e la sentenza è da riscrivere in appello”- ha dichiarato l’avvocato Alessandro Tucci, legale dell’esercente mentre la donna è stata difesa da Paola Fiorino.

Andrea D’Aurelio

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