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Una ex infermiera dell’ospedale di Sulmona ha ottenuto dal giudice del Lavoro, Alessandra De Marco, il riconoscimento di un risarcimento di 150mila euro, oltre al rimborso delle spese legali sostenute. Vittima di mobbing attenuato, confinata su una sedia e costretta dai suoi superiori a non fare nulla per un anno e mezzo. I fatti risalgono al 2015 quando l’infermiera è stata costretta a mettersi in malattia a causa di una patologia che le impediva di svolgere le proprie mansioni da infermiera di corsia: non riusciva insomma a compiere le normali attività ed i turni, anche notturni, che il suo lavoro richiedeva. Poi nel 2017, dopo varie battaglie, è stata inquadrata come coadiutore amministrativo. Solo sulla carta però perché, di fatto, è stata costretta a poltrire fino alla pensione del 2019. Da qui la causa intentata contro la Asl, condannata ora a risarcire

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