Da Salvatore Zavarella riceviamo e pubblichiamo Avrei volentieri fatto a meno di replicare su un tema del quale i cittadini di Sulmona, a ragione, sono ormai disgustati. Mio malgrado devo, in qualità di consigliere comunale, fare delle precisazioni in merito allo spettacolo indecoroso e indegno che il Consiglio Comunale, di cui faccio parte, sta dando alla Città e non solo.
La sua amministrazione, Caro Sindaco, non è mai esistita, si è trattato infatti di una coalizione che a pochi giorni dalla competizione elettorale si è sfaldata e che lei non è mai riuscito a rinsaldare.
Fin dell’elezione del “terzo incomodo” Presidente del Consiglio (nulla da dire sulla persona all’ amico Cristiano Gerosolimo) venuto fuori dalla contrapposizione dei due consiglieri più votati con i quali lei, probabilmente, aveva preso impegni diversi.
Un “peccato originale” quello del Presidente del Consiglio che ha minato la stabilità di una maggioranza che di lì a poco è venuta meno con la fuoriuscita dei tre consiglieri più votati. Solo grazie al senso di responsabilità del Consigliere Gianluca Petrella, che si è assunto l’onere di passare in maggioranza, lei è riuscito ad allungare una agonia che ha relegato la città in uno stato comatoso!
Una agonia che va interrotta.
Non si possono far ricadere le responsabilità di una amministrazione fallimentare su un Consigliere Comunale che, pur di sorreggere quel che restava della maggioranza, ha snaturato la sua nomina di Consigliere Comunale in surroga alle dimissioni del Suo Candidato Sindaco.
Una amministrazione che non ha prodotto nulla di nulla.
Edilizia Scolastica ferma da 3 anni, opere pubbliche finanziate ereditate dall’amministrazione precedente,ferme al palo.
Ricostruzione post sisma paralizzata.
Per non parlare delle pantomime del Pacheggio coperto di Santa Chiara, dell’ Area Camper, della Mensa Scolastica della Caserma dei Vigili del Fuoco e di tante altre.
Potrei continuare a “sparare sulla Croce Rossa” ma ritengo che questo sia sufficiente affinché Lei, con il gesto più nobile della Politica, da persona normale quale si professa, ridia dignità a questa Città.