SULMONA – Minacce e pestaggi a monte e nessuna spedizione punitiva. Sulla vicenda della zuffa in centro storico in via Volta interviene Stefano Michelangelo, il legale della famiglia dei due ragazzi sulmonesi coinvolti. “Pur se in un momento che reputo prematuro ritengo intervenire nella vicenda a causa di palesi imprecisioni lette. Ho sentito parlare di spedizioni punitive a fronte del comportamento assolutamente legittimo di familiari che si sono recati presso la struttura ( centro di accoglienza, ndr) all’unico scopo di avere chiarimenti da addetti alla vigilanza della struttura stessa”- fa notare Michelangelo- “tutto ciò dimenticando che a monte vi erano state minacce, sottrazioni di denaro, pestaggi, in danno di un ragazzo di soli 13 anni. In ultimo non sta a me nè ad altri colleghi qualificare giuridicamente i fatti e pertanto continuo a ritenere che debbano essere gli organi inquirenti a farlo. Ovviamente sta a me decidere chi, come e quando denunciare le responsabilità dell’accaduto”- conclude l’avvocato. Ieri il legale del centro di accoglienza, Andrea Marino, aveva parlato di spedizione punitiva di un gruppo di adulti verso un minore ospite della struttura. Due versioni diverse dei fatti. Alla Polizia il compito di ricostruzione la dinamica dell’episodio e chiarire le singole responsabilità. Dopo la lite in piazza Tresca e la zuffa in via Volta sta di fatto che tre giovani sono finiti in ospedale, tra cui due minori, alcuni con ferite da arma da taglio ma tutti con un prognosi non grave.
Andrea D’Aurelio
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