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SULMONA – “La Giustizia di fronte ai Fenomeni Migratori” questo il tema della Lectio Magistralis tenuta a Sulmona nell’Auditorium dell’Annunziata.
Si tratta di un tema di scottante attualità. l’immigrazione è un problema di ampiezza epocale non nuovo, ma proprio in queste settimane so palesano enormi difficoltà dei governi europei che non riescono a trovare intese, non solo per una remota soluzione, ma anche per il semplice approccio.
Quale è il ruolo della Giustizia di fronte a questi fenomeni ? Si è cercato di dare risposte nella Lectio Magistralis promossa dalla Fondazione Giacomo Matteotti d’intesa con l’Università Unitelma Sapienza di Roma, la Fondazione Nazionale Giuseppe Capograssi, la Fondazione di Studi Storici Filippo Turati ed il Cenacolo di Tommaso Moro, in collaborazione con il Tribunale di Sulmona, la Camera Penale, l’Ordine degli Avvocati di Sulmona e la Fondazione per lo Studio del Diritto Penitenziario.
Dopo gli indirizzi di saluto recati da Giuseppe Bellelli procuratore della Repubblica del Tribunale di Sulmona, Angelo Sabatini presidente della Fondazione Giacomo Matteotti, Lando Sciuba presidente della Fondazione per lo Studio del Diritto Penitenziario, Giorgio Di Benedetto presidente del Tribunale di Sulmona, si è svolta la Lectio Magistralis, tenuta da Giovanni Salvi Procuratore Generale della Repubblica di Roma. Presente il sindaco di Sulmona Annamaria Casini, presenti avvocati, magistrati e semplici cittadini.
Ampia, esaustiva la relazione del Dottor Salvi, che tra l’altro ha esaminato anche le cause remote dei fenomeni migratori. Esiste una differenzazione dei fenomeni che pone problemi di giustizia. Si evidenziano responsabilità storiche anche a carico dei paesi europei, tra l’altro, è il caso di ricordare, il periodo coloniale e neo coloniale con lo sfruttamento ed impoverimento di quei territori.
Esiste un diritto di rango costituzionale all’emigrazione – ha sottolineato Salvi – ma non esiste un diritto all’immigrazione, questo crea notevoli problemi di giustizia.
Molti gli argomenti affrontati dal procuratore, come il Trattato di Dublino e sue revisioni, la Convenzione di Palermo, la punizione dei trafficanti, non solo degli scafisti, ma soprattutto degli organizzatori.
Su un argomento Salvi è stato categorico: il soccorso in mare è un dovere assoluto la cui violazione è penalmente sanzionata.
La discussione è stata affidata a Guido Bolaffi sociologo e Mario Carta docente di diritto europeo dell’Immigrazione Università la sapienza in Roma.
Le conclusioni sono state tratte da Alberto Aghemo Vice Presidente della Fondazione Matteotti ed Antonio Casu presidente del Circolo Tommaso Moro.
Interessante l’intervento dell’Avvocato Lando Sciuba, storico ed appassionato studioso degli eventi della seconda guerra mondiale.
Sciuba ha ricordato che la città di Sulmona è stata fondata da un immigrato: SOLIMO, ed inoltre la comunità dell’intero territorio è stata sempre disponibile all’accoglienza. Ha ricordato, tra l’altro, il sacrificio di alcuni cittadini, pastori, contadini, che, durante la seconda guerra mondiale, per aver aiutato militari angloamericani, prigionieri od in fuga, furono condannati a morte da un tribunale germanico.

Gaetano Trigilio

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