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SULMONA – Un poliziotto penitenziario ma anche un vero e proprio artista, particolarmente apprezzato per le sue opere. Il pratolano Elio Lucente confeziona un altro successo alla Biennale Internazionale d’arte del Mediterraneo che si è svolta nei giorni scorsi a Palermo. L’ultimo riconoscimento era arrivato al Premio Tenco 2016 ma recentemente aveva esposto al museo “Barbella” di Chieti. Nel corso degli anni ha ricevuto il plauso e l’ammirazione del critico d’arte Vittorio Sgarbi ma anche di José van Roy Dalì, quest’ultimo figlio di Salvador. Mauro Nardella, Componente dell’Esecutivo Nazionale dell’International Police Association, si dice molto compiaciuto dell’enorme successo che il collega sta maturando. “Elio Lucente ha ravvivato con il suo successo quella fiammella pilota capace di tenere accesa la passione di un lavoro, quello di poliziotto penitenziario, che troppo spesso cerca di portarti verso il baratro dell’immotivazione foriera di eventi anche estremi non ultimo il suicidio di 110 persone in poco più di 10 anni. Per me poliziotto penitenziario orgoglio fatto persona”- osserva Nardella. Poche parole da parte dell’artista ma intense: ”dedico questa onorificenza a mia moglie che mi ha sempre sostenuto ed incoraggiato, a mia figlia per tutte le volte che mi assento e a tutte le persone che mi vogliono bene”- ha tenuto a sottolineare il poliziotto penitenziario artista che confeziona ormai un premio dopo l’altro.

Andrea D’Aurelio

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