
FiLA Symposium: la lana italiana tra innovazione, sostenibilità e rinascita territoriale
Sulmona, 29 settembre 2025 – Nella suggestiva cornice dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, sede del Parco Nazionale della Maiella, si è svolto ieri il FiLA Symposium, evento conclusivo del progetto “Osservatorio FiLA – Filiera Produzione Sostenibile Lane Autoctone”. Una giornata intensa di confronto e visione strategica, che ha riunito istituzioni, ricercatori, imprese e associazioni per ridisegnare il futuro della lana italiana.


Il Symposium ha acceso i riflettori su una filiera storica oggi frammentata e penalizzata dalla concorrenza internazionale. La lana neozelandese, preferita per qualità e resa, percorre oltre 15.000 km prima di entrare nel ciclo produttivo italiano, generando impatti ambientali e sociali significativi. Il progetto FiLA, coordinato dal Dipartimento di Architettura dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara e sostenuto dalla Fondazione MICS e dal Parco della Maiella, propone invece un modello evoluto di economia circolare per valorizzare le lane autoctone, oggi considerate sottoprodotti.


Tra i momenti salienti, la pubblicazione online della Mappa dell’Osservatorio FiLA sul sito www.osservatoriofila.it, uno strumento strategico per comprendere le dinamiche della filiera e favorire sinergie tra gli attori coinvolti. Un passo concreto verso una rete più coesa e innovativa.
Tre le sessioni di approfondimento che hanno animato il dibattito:
- La lana sotto la lente: un’indagine sui sottoprodotti della lana, esplorati a livello microscopico per nuove applicazioni.
- La lana in contesti inusuali: packaging, isolamento edilizio e persino terapie ospedaliere, dimostrano la versatilità di questo materiale.
- La sostenibilità della lana: attraverso il Material-Driven Design e l’Holistic Sustainability Framework, sono stati presentati prototipi e etnografie di progetto che legano la lana al territorio e alla cultura locale.
Il Symposium è stato accessibile anche online, con sottotitolazione in inglese, per favorire la partecipazione di un pubblico internazionale. Tra i relatori, studiosi e professionisti provenienti da università e centri di ricerca italiani ed esteri, insieme a rappresentanti del mondo produttivo e associativo.










