
Un piccolo paese di montagna, un’estate che si anima di incontri e riflessioni, e una storia che arriva da lontano, dal cuore del Mediterraneo. Giovedì 21 agosto, alle ore 18:30, nella Sala Convegni del Centro di Documentazione “Ocriticum” di Cansano, sarà proiettato il documentario I Senza Nome (The Nameless) di Francesco Paolucci. Non si tratta di una semplice proiezione, ma di un momento di comunità. L’iniziativa rientra nel cartellone estivo del Comune di Cansano ed è promossa dal Progetto SAI “Maiella Accoglie”, che da anni lavora sul territorio per favorire l’inclusione delle famiglie straniere. Dopo la visione, il regista dialogherà con l’amministrazione comunale, con operatori e operatrici del progetto, e con le famiglie accolte, per aprire un confronto sui confini – geografici, culturali, ma soprattutto umani – che segnano oggi le migrazioni. Il film racconta un luogo speciale e doloroso: il cimitero di Lampedusa, dove accanto agli abitanti dell’isola riposano i migranti morti nel tentativo di attraversare il mare. Lì, Modou Lamin, giovane artista partito dal Gambia, ha deciso di restituire dignità a quelle tombe anonime, dipingendo le lapidi dei “senza nome”. Un gesto semplice, ma carico di significato, che trasforma la memoria in colore e ricordo condiviso. L’appuntamento di Cansano è l’occasione per ribadire quanto siano preziosi i percorsi di accoglienza nelle aree interne e montane, territori spesso colpiti dallo spopolamento. Dal 2018, il progetto “Maiella Accoglie” – promosso dai Comuni di Cansano e Campo di Giove insieme alla Horizon Service – ha già accompagnato 25 nuclei familiari, con 38 minori, provenienti da Paesi diversi: dall’Ucraina alla Siria, dal Ghana al Pakistan. Un impegno riconosciuto a livello nazionale, che ha visto il progetto partecipare anche ai programmi straordinari di accoglienza per famiglie in fuga da guerre e persecuzioni. La proiezione di I Senza Nome ci ricorda che dietro ogni numero ci sono volti e storie. E che accogliere non è soltanto offrire un tetto, ma significa riconoscere dignità, creare legami, costruire futuro insieme. L’ingresso all’iniziativa è libero: un invito aperto a tutti per condividere emozioni e riflessioni in una serata che unisce memoria, arte e comunità.









