
Donatella Di Pietrantonio e Nadia Terranova tra le protagoniste della rassegna letteraria femminile che sfida stereotipi e potere patriarcale
L’eco delle antiche regine e la forza delle nuove guerriere. Dal 28 luglio al 6 agosto torna Ju Buk Festival, la rassegna letteraria di autrici che da cinque anni percorre la via simbolica della Transumanza per portare libri, parole e pensiero critico tra i borghi di Peschici (nel Parco del Gargano) e Scanno (nel Parco Nazionale d’Abruzzo). Un festival che è ormai un manifesto vivente di militanza culturale, ideato e diretto dalla giornalista Eleonora de Nardis Giansante, con l’ambizione dichiarata di “abbattere stereotipi di genere, capovolgere narrazioni sociali e destrutturare il potere patriarcale”, partendo dalle parole delle donne. Letteratura delle donne, controinformazione e confronto sono i fili conduttori di questa V edizione, che gode dei patrocini di Ministero della Cultura, Regioni Puglia e Abruzzo, Fondazione Carispaq e Consiglio regionale d’Abruzzo, oltre alla collaborazione con Equonomics dell’economista femminista Azzurra Rinaldi. In programma incontri, reading, monologhi e dibattiti sui grandi temi ancora troppo spesso considerati tabù: dal corpo e la sessualità alla maternità come scelta libera, dalla violenza di genere al lavoro e al potere economico, fino al ruolo delle donne nelle terre oppresse dal peso di vecchi e nuovi conflitti. Peschici sarà la prima tappa, affacciata sul mare, con due giorni di appuntamenti (29-30 luglio) tra narrativa, poesia e teatro: Una questione di soldi (Sonzogno) di Gabriella Genisi, il reading Sei troppo figa! di Antonella Questa interpretato da Valentina Melis, Filosofe di Francesca Romana Recchia Luciani, e il monologo Damned Iago di Mimmo Padrone, intensa rilettura del femminicidio shakespeariano.
Dal 1° agosto la rassegna si sposta a Scanno, sulle rive del celebre lago a forma di cuore, con dialoghi tra generazioni: dal romanzo Se mi guardo da dentro di Ilenia Zedda a I bambini non nascono sotto i cavoli di Francesca Palazzetti, fino a E non scappare mai di Annalisa Cuzzocrea, dedicato a Miriam Mafai. Spazio poi alla saggistica: Senza Stato della sociologa Rosalba Belmonte, Fluido di Roberta Scorranese, e il ritorno sul palco di Damned Iago. Gran finale con nomi di spicco: il 3 agosto Rossana Campo presenta Libere e un po’ bastarde, seguita da Francesca Sensini con Afrodite viaggia leggera e dall’attesissimo incontro con Donatella Di Pietrantonio, fresca vincitrice del Premio Strega 2024 con L’età fragile (Einaudi), romanzo che segna un ritorno ai suoi monti, a Scanno, tra le pagine e le rive che da sempre la ispirano. Il 6 agosto, fuori rassegna, chiuderà la kermesse Nadia Terranova, finalista Strega 2025, con Quello che so di te (Guanda): un intenso viaggio nella memoria familiare e collettiva che attraversa generazioni e frontiere interiori. Non mancherà la partecipazione straordinaria di Stefania Pezzopane, da sempre legata al festival: «A Scanno — racconta — le donne prendono parola. Parola scritta che penetra la pietra e trasforma questi luoghi in enclave di un femminismo antico e moderno, viscerale e sfidante». E come la buk del pastore — la bisaccia per la transumanza — anche Ju Buk Festival si fa contenitore di idee, semi di futuro da portare lontano, in cammino verso un nuovo patto sociale.
