
Sarà l’Auditorium del Parco dell’Aquila a ospitare, giovedì 23 maggio alle ore 10:30, l’incontro pubblico “La memoria è impegno”, evento organizzato nell’ambito della XXXIII edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino. L’iniziativa, promossa dal Comune dell’Aquila in collaborazione con l’associazione Società Civile, si svolge in concomitanza con la Giornata nazionale per la legalità e nel 33° anniversario della strage di Capaci, in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta. L’incontro si inserisce in un più ampio percorso di educazione alla cittadinanza attiva e alla legalità, rivolto in particolare alle giovani generazioni. L’ingresso è libero e vedrà la partecipazione di numerosi studenti delle scuole superiori cittadine, a testimonianza dell’importanza di coinvolgere i più giovani nel ricordo e nell’impegno civile. Dopo i saluti istituzionali del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e del prefetto Giancarlo Di Vincenzo, prenderanno la parola protagonisti del mondo istituzionale e civile che hanno fatto dell’impegno per la legalità la loro missione:
- Renato Cortese, prefetto e Direttore dei reparti della Polizia di Stato, noto per aver guidato l’arresto del boss mafioso Bernardo Provenzano;
- Luigi Savina, prefetto ed ex vicecapo della Polizia di Stato, da sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata;
- Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, simbolo della resistenza quotidiana alle mafie nei territori più difficili del Paese;
- Luigi Leonardi, imprenditore e testimone di giustizia, che con coraggio ha denunciato il racket e oggi racconta la sua storia per incoraggiare altri a non cedere al silenzio.
Il Premio Nazionale Paolo Borsellino, giunto alla sua trentatreesima edizione, rappresenta da sempre un’occasione per onorare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia e per dare voce a chi, ogni giorno, sceglie la strada dell’onestà, della denuncia e del coraggio civile. “La memoria è impegno” non è solo un titolo, ma un invito a trasformare il ricordo in azione, la commemorazione in responsabilità. Un momento per fermarsi, riflettere e scegliere da che parte stare.