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L’AQUILA – È durata un’ora, questo pomeriggio, l’audizione online della delegazione dell’Aquila per la presentazione del dossier di candidatura a Capitale italiana della Cultura 2022 davanti alla Commissione di esperti del MiBACT (Ministero Beni e Attività Culturali e Turismo), presieduta dal professor Stefano Baia Curioni – come riferisce l’Agenzia ANSA – . “Il Dossier è stato basato sull’idea poetica del “kintsugi”, antica arte giapponese del riparare i cocci con metalli preziosi e valorizzare le cicatrici” ha detto il curatore del dossier di candidatura Pier Luigi Sacco.
“La cultura lascia il segno” è infatti lo slogan della candidatura e la cultura rappresenta la cicatrice d’oro che va messa in mostra e che identifica il momento di rifioritura della città. “L’Aquila è un laboratorio di ricostruzione e per le aree interne, in cui la convivenza tra cultura e natura può essere d’esempio ai paesi d’Europa sulla scia di Bauhaus, il nuovo modello di ricostruzione ambientale, economico e culturale, basato sull’ecosostenibilità. Il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, in diretta dall’Auditorium del Parco del Castello, insieme a personaggi emblematici della vita culturale, testimonianze e immagini video, ha spiegato alla commissione le peculiarità culturali del territorio. Paola Protopapa, atleta paraolimpica, ha parlato delle potenzialità dell’inclusione. Leonardo Bizzari, danzatore e coreografico, ha descritto l’attrazione della città per il capitale umano. Flavia Massimo, violoncellista e sound designer, ha parlato di creatività e di formazione. Alessandro Crociata, ricercatore in Economia della Cultura presso il GSSI (Gran Sasso Science Institute) ha descritto il capoluogo come il centro delle nuove tecnologie. “Vogliamo dare un’anima alla ricostruzione, ma la candidatura non è quella dalla città intra moenia, bensì della città territorio” ha detto il Sindaco. “Si punta su quattro concetti: formazione, innovazione, turismo e cultura”. La commissione ha rivolto domande sul piano economico del progetto, sulla ricettività e sulla possibilità di adeguamento degli assetti istituzionali affinché questo progetto non rimanga l’esperienza di un solo anno.

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