
L’Eremo di Sant’Onofrio verso la sua definizione in Santuario nel incontro svoltosi ieri a Sulmona con Paolo Mieli
Sì è svolto ieri pomeriggio presso l’Auditorium San Panfilo di Sulmona l’incontro “Pellegrini di Pace- l’Eremo di Sant’Onofrio luogo di spiritualità ed indulgenza plenaria” organizzato dalla Fondazione Carispaq nel solco delle iniziative realizzate nell’ambito del progetto Le Capitali Celestiniane della Pace.

L’evento si lega anche al progetto della Giostra Cavalleresca d’Europa divenuta nel 2022 su iniziativa del Presidente della Fondazione Domenico Taglieri Giostra della Pace.
Proprio il Presidente Taglieri ha aperto l’incontro di ieri lanciando l’idea di lavorare in sinergia con la Diocesi per far diventare l’Eremo di Sant’Onofrio luogo Celestiniano destinatario di indulgenza plenaria perenne un Santuario che potrà diventare anche momento di valorizzazione del territorio.

“Con questo appuntamento- ha detto il Presidente Taglieri- Sulmona si candida a diventare città della Pace e, avere un Santuario come l’Eremo celestiniano insieme alla Giostra della Pace sarà fondamentale per portare a termine questo progetto” Ospite del pomeriggio di riflessione lo storico e giornalista Paolo Mieli, che ha dialogato con il Prof. Fabrizio Politi docente di Diritto Costituzionale dell’Università dell’Aquila , che ha ribadito come la figura di Celestino V sia un esempio di spiritualità e pace, tanto più necessaria in questi tempi scossi da guerre drammatiche “Dobbiamo cercare una pace multipolare – è il monito lanciato dallo storico -. Non dobbiamo fare lo stesso errore di Yalta. La pace di Versailles fu la causa della seconda guerra Mondiale.

Gli accordi di Yalta furono attenti alle ragioni dell’Europa e dell’Occidente, ma scaricarono sul terzo mondo un’ondata di conflitti che hanno prodotto violenze e spargimenti di sangue. Ora nel mondo ci sono cinquantadue conflitti in atto. Cinquantaquattro, se inseriamo anche quelli a cui siamo abituati a livello mediatico. Abbiamo chiamato pace una cosa che ci consentiva di vivere in una parte del mondo scaricando le nostre tensioni in altre parti del mondo”. Anche il vescovo di Sulmona Valva Mons. Michele Fusco nel portare i saluti della Diocesi ha voluto soffermarsi sull’importanza di lavorare insieme per una ritrovata pace nel nome di Celestino V.
