
Pescina, Capitale della Cultura d’Abruzzo 2025, torna a farsi cuore pulsante della memoria e del pensiero di Ignazio Silone. Dal 19 al 22 agosto la cittadina marsicana ospita la XXVIII edizione del Premio Internazionale dedicato al suo figlio più illustre, scrittore e giornalista tra i più significativi del Novecento. Un’edizione speciale, perché mette al centro proprio la sua attività giornalistica, quella voce coraggiosa che fu in grado di attraversare confini e dittature, per raccontare le ingiustizie e dare dignità ai più deboli. Il tema scelto – “Il giornalista e l’impatto sulla società italiana” – restituisce l’attualità di un intellettuale che non si piegò mai al silenzio. “Silone è stato la coscienza critica di un’epoca – ha ricordato il sindaco Mirko Zauri – e la sua voce, nata qui a Pescina, è arrivata fino al mondo intero. Non celebriamo solo un premio, ma rinnoviamo un impegno: custodire e trasmettere i suoi valori di verità e giustizia”. La manifestazione, che ha avuto anche l’onore di essere presentata alla Camera dei Deputati, porta in città voci prestigiose del giornalismo e della cultura italiana: da Luca Telese a Roberto Chinzari, da Marco Patricelli a Gianni Maritati, fino a Gabriella Persiani e Valeria Riccioni. Momenti di riflessione, presentazioni di libri, incontri pubblici e tavole rotonde animeranno i luoghi simbolici di Pescina, insieme a spettacoli, teatro e concerti che arricchiscono il Festival Siloniano. I riconoscimenti principali vedranno protagonista il professor Gaetano Quagliariello, premiato per il suo contributo intellettuale. Accanto a lui, giovani studiosi come Marco Lemme e Sabrina Di Martino, e il traduttore Carlos Clavería Laguarda, a testimoniare che il pensiero siloniano resta un ponte vivo tra generazioni e nazioni. Ma accanto alle parole ci sarà anche la musica: dopo i “Tesori d’Abruzzo” e Fred De Palma, il palco di Piazza Duomo accoglierà artisti del calibro di Roberto Vecchioni, la PFM e, a chiudere il 23 agosto, i Tiromancino, per una serata che si annuncia memorabile. Così, tra il rigore della riflessione e la leggerezza della festa, Pescina conferma il suo ruolo di faro culturale. Una città che attraverso Silone continua a dialogare con il mondo, ricordandoci che la parola, se onesta e coraggiosa, resta l’arma più potente contro l’oblio.









