
Pratola Peligna e il Santuario della Libera: storia, devozione e bellezza






Pratola Peligna. Una Chiesa di San Pietro Celestino gremita di fedeli e appassionati di storia per la presentazione del il primo volume del progetto editoriale “Il Santuario Madonna della Libera di Pratola Peligna”, a cura di Marco Antonio Petrella. – figlio del compianto Panfilo Petrella.
Petrella ha riunito tre firme d’eccellenza: Vincenzo Pizzoferrato, Bettina Sabatini e Fabio Valerio Maiorano.

In quasi trecento pagine, il volume ripercorre i legami tra la Badia di Santo Spirito al Morrone e i possedimenti pratolani, con un focus sul Santuario della Madonna della Libera. Pizzoferrato ricostruisce la devozione nata nel 1540, quando il contadino Fortunato, colpito da un morbo, ebbe una visione della Vergine tra i ruderi del villaggio Torre. Da lì, il ritrovamento della Sacra Effigie e la nascita del culto.
Il testo racconta anche le tensioni tra i Pratolani e l’abate feudatario celestino, le dispute tra congreghe per il primato nella processione, e persino l’intervento di Papa Gregorio XII. Un cammino che attraversa il Concordato e culmina con l’arrivo dei Padri Maristi.

Bettina Sabatini ha curato lo studio sull’indulgenza di Papa Innocenzo XII, analizzando il “Breve” con rigore filologico, in un lavoro che richiama la celebre “Bolla della Perdonanza” di Celestino V.
Fabio Valerio Maiorano, invece, ci guida attraverso l’araldica, offrendo un viaggio nel tempo e nella simbologia.
A moderare l’incontro Giusy Presutti. Tra gli interventi, quello di S.E. Mons. Michele Fusco, vescovo di Sulmona-Valva, che ha lodato “l’accuratezza della pubblicazione e la dedizione di un’intera comunità”. Padre Agostino Piovesan, parroco marista del Santuario, ha parlato di “bellezza come gratitudine”.
Presenti anche l’Assessore regionale alla Cultura Roberto Santangelo, che ha sottolineato “la peculiarità del territorio come valore aggiunto per un turismo consapevole”, e il Sindaco di Pratola, Avv. Antonella Di Nino, che ha riconosciuto a Petrella “il merito di aver ripreso il lavoro del padre con attenzione e passione”.
Mario Di Cesare, Priore dell’Arciconfraternita della SS. Trinità, ha parlato di un’opera che “riaggrega la comunità”, mentre l’Avv. Alessandro Margiotta, Presidente della BCC di Pratola, ha definito il progetto “frutto di genialità collettiva”.
La Prof.ssa Stefania Di Carlo, docente di Storia della Chiesa Antica e Medievale, ha evidenziato la profondità storica e spirituale dei contributi, leggendo anche un passo del compianto Prof. Ilio Di Iorio.

A chiudere l’incontro, le parole toccanti di Marco Antonio Petrella: “Questa opera, nata in epoca Covid, è frutto di una grazia. Un modo per riscoprire la fede di un’intera comunità: il popolo di Dio di Pratola Peligna.”










