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SULMONA – Un’indagine e una denuncia sulle atrocità delle violenze e delle discriminazioni sessuali. Questo il filo conduttore della mostra “ Prendi questo corpo” che ha chiuso i battenti al Maw di Sulmona, registrando un ampio successo di pubblico. Immagini forti e travolgenti che toccano il tema della sessualità, molto spesso vista come un tabù. In scena questa volta l’altra faccia del sesso che non è amore ma perversione e violenza. “ Con questa mostra vogliamo aiutare le persone a scoprire il delicato problema della mercificazione del sesso”, spiegano le autrici Gessica Di Nino, Yoselin Giovani e Michela Di Gregorio. “L’idea iniziale era proprio quella di realizzare una mostra sull’amore ma poi abbiamo pensato di sensibilizzare gli utenti mettendo in luce le violenze e le perversioni legate alla sessualità, purtroppo insite nella nostra società”, aggiungono. “Crediamo fortemente che l’arte oltre a un fatto meramente estetico, debba essere un’occasione per riflettere e comprendere ciò che ci impedisce di vivere una vita dispiegata”, sottolinea Italia Gualtieri, curatrice del Maw. In tanti hanno apprezzato l’allestimento e la coreografia che ha offerta questa volta scenari dirompenti.

Andrea D’Aurelio

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