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Nella bellissima cornice di piazza Ciancarelli, a Scanno, la scrittrice Eleonora De Nardis ha presentato il suo secondo libro dal titolo “Un’idea di noi”. Sole e Amara, amiche fin dall’infanzia, intrecciano le loro turbolente esistenze durante gli anni più intensi della nostra storia recente – dalla caduta del Muro al G8 di Genova, dalle Torri gemelle ai casi di maternità surrogata oltreoceano – alla ricerca del loro posto in un paese che non riesce a tenere il passo della modernità. Questo precario equilibrio di passioni, sconfitte e disamori incontrerà però un tremendo ostacolo, mettendole davanti a una scelta capace di stravolgerne per sempre la visione del mondo. E di loro stesse… Un romanzo che affronta a viso aperto le tematiche del femminile legate agli stereotipi di genere, il dramma delle madri detenute, la violenza sulle donne e soprattutto il concetto di maternità, intesa non come semplice gravidanza ma come un modo unico e sacro di “essere nel mondo”.

L’autrice ha fortemente voluto accanto a sé per la presentazione del libro  due amiche di vecchia data: Francesca Mastrogiovanni che ha moderato l’incontro e l’onorevole Stefania Pezzopane. “Non è la prima volta che vengo a Scanno e ci torno sempre molto volentieri soprattutto per questa affascinante bomboniera quale è il vostro Borgo –afferma la Pezzopane- e per il calore col quale ogni volta mi accogliete. Purtroppo il riacutizzarsi del covid ci impedisce di abbracciarci e salutarci ma è come se lo avessi fatto con ognuno di voi”. Non è mancato un momento di leggerezza quando la deputata ha detto “Per la prima volta abbiamo una sola quota azzurra rappresentata dal sindaco Mastrogiovanni che ringrazio”

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“Conosco Eleonora da tempo, continua l’onorevole, e anche stavolta mi ha affascinata con la lettura del suo libro. Perché ognuna di noi sicuramente si rivedrà nella storia delle due amiche cosi come nelle scelte da affrontare. Mi sono chiesta alla fine cosa avrei fatto io se la mia migliore amica mi avesse messa difronte ad una scelta simile!!”

La parola poi è passata a lei, all’autrice la quale racconta: “Sono una donna fortunata, laureata, che lavora, con tre figli. Ma non a tutte è data questa fortuna. Ho origini scannesi, conosco la tradizione socio-culturale di questo paese di stampo matriarcale. Quindi non per caso ho scelto questa cornice anche perché qui è stato scritto. Così la protagonista, attivista e a sua volta madre, nell’ ottica di un amore altruistico e della cultura del dono, pur ponendosi il problema della coscienza del limite, riesce a dare senso al dramma della vita e della morte, attraverso la bellezza epica dell’ eterna lotta contro catene di ingiustizie, ipocrisie e pregiudizi”.

Temi delicati come la violenza sulle donne, la fecondazione assistita e il pregiudizio.

Ha aperto l’incontro il sindaco di Scanno Giovanni Mastrogiovanni.

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