

Ieri, Sulmona ha accolto con profonda emozione le reliquie di Sant’Antonio di Padova, un evento che ha toccato il cuore di numerosi fedeli. Provenienti dalla Basilica di Padova, questi preziosi resti sacri sono stati ricevuti nella chiesa locale di Sant’Antonio durante una solenne celebrazione eucaristica, carica di significato spirituale.
Le reliquie, estratte dalla tomba del Santo nel 1981, includono reperti straordinari come la tonaca e parti dell’apparato vocale, custoditi abitualmente nella Cappella delle Reliquie a Padova. Accompagnate da padre Giovanni Milani, hanno viaggiato in tutto il mondo, diventando simbolo di speranza per i devoti. Dopo la pandemia, la richiesta di queste peregrinazioni è cresciuta, con una media di trenta tappe ogni anno. A Sulmona, le reliquie rimarranno fino a venerdì 21 marzo, visitando nei giorni successivi ospedale, carcere, case di riposo e portando conforto ai malati tra il 17 e il 20 marzo.
Durante la messa, padre Milani ha ricordato il valore di questa presenza: “Sant’Antonio è un santo vicino al cuore di tutti. Attraverso di lui, possono manifestarsi meraviglie. Come dice Gesù, chiedete e vi sarà dato”. Ha poi spiegato il motivo di questa missione: “Molti fedeli non potevano raggiungere Padova. Così, nel 1981, San Giovanni Paolo II autorizzò la peregrinatio, un’iniziativa che da allora offre consolazione ai devoti di ogni angolo del pianeta”.
Il religioso ha infine raccontato la storia unica delle reliquie: “La tomba di Sant’Antonio è stata aperta solo due volte. Nel 1263, fu scoperta la sua lingua incorrotta, segno della sua predicazione. Nel 1981, emersero altri resti, come la massa muscolare e cardiaca, che ancora oggi parlano della sua santità e del suo legame con i fedeli”. A Sulmona, questa visita si configura come un momento di grazia e riflessione per l’intera comunità.
