

C’è un filo invisibile che lega il passato e il futuro di Sulmona, ed è fatto di carta, inchiostro e passione. Oggi, quel filo si è rafforzato grazie a un gesto d’amore: la famiglia Speranza ha donato ufficialmente al Comune la straordinaria collezione privata delle locandine storiche del Teatro Maria Caniglia. Pasquale Speranza, anima instancabile del teatro sulmonese, avrebbe sorriso vedendo il suo sogno diventare realtà. Quella raccolta, costruita con cura e dedizione tra il 1959 e il 2007, racconta non solo gli spettacoli, ma l’entusiasmo di una città che credeva nella cultura come motore di crescita. Circa 400 locandine, testimonianza viva di stagioni indimenticabili, saranno ora esposte in modo permanente all’interno del Teatro Caniglia: una galleria di nomi che hanno fatto grande il teatro italiano — Vittorio Gassman, Giorgio Albertazzi, Peppino ed Eduardo De Filippo — e che oggi tornano a risuonare nelle sale di Sulmona. Mercoledì scorso, nel cuore di Palazzo San Francesco, è stato firmato l’atto ufficiale di donazione. A sancirlo, gli eredi di Pasquale Speranza — Enrica, Carlo e Serafino — alla presenza del Segretario Generale Giovanna Di Cristofano e della dirigente comunale Maurizia Di Massa. Questa mattina, il foyer del Teatro Caniglia si è riempito di emozione. Tra ricordi, parole e gratitudine, si è svolta la cerimonia di presentazione della collezione, con un dibattito moderato da Giuseppe Fuggetta. Tante le voci che si sono alternate, tutte unite da un unico sentimento: la riconoscenza.



Maurizia Di Massa ha parlato di un “tesoro prezioso” restituito alla comunità.
Carlo Speranza ha rievocato la passione del padre, che oggi continua a vivere attraverso quelle locandine.
Anna Colangelo ha sottolineato il valore storico di un patrimonio che racconta Sulmona agli occhi del mondo.
Patrizio Maria D’Artista ha ricordato l’orgoglio di un teatro capace di ospitare il meglio della scena italiana.
Enrica Speranza ha affidato alla città non solo un ricordo, ma un pezzo di cuore.
Carlo Alicandri Ciufelli ha visto in questa donazione un segno forte di appartenenza e memoria condivisa.
Mila D’Eramo ha ringraziato chi, silenziosamente, ha reso possibile la conservazione di questo tesoro.
Serafino Speranza ha parlato di un ponte che unisce le generazioni nel nome della cultura.
Clotilde Iavarone ha concluso ricordando come il Teatro Caniglia sia, e continuerà a essere, un faro culturale per Sulmona. A coronare il momento, la scopertura di una targa in ottone con la scritta: “Collezione dell’Avvocato Pasquale Speranza”, sigillo indelebile di una storia d’amore per il teatro e per la città.