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Alla ripresa dello sviluppo economico e sociale della Marsica può contribuire una nuova strategia capace di toccare le macro aree della regione, creando lavoro, realizzando inclusione sociale e riducendo i costi dell’abbandono del territorio: una Strategia vincente per le Aree interne. fucinoAnche se in forte ritardo, riparte l’azione del Comitato promotore per la costituzione e il riconoscimento del Distretto Rurale della Marsica, riunitosi sul finire della settimana passata, dopo bel sedici mesi dal primo incontro dell’11 giugno dello scorso anno, nella Sala consiliare del Comune di Celano. Il Comitato composto dai comuni di Celano (capofila), Gioia dei Marsi, San Vincenzo Valle Roveto e Magliano dei Marsi, hanno voluto incontrare tutti i sindaci dei comuni che hanno già espresso la volontà di partecipare alla tessitura sociale dell’organismo pubblico/privato previsto dalla Legge Regionale N. 14 del 9 giugno 2015. marsicaL’auspicio è quello che tutti i comuni della Marsica, soprattutto quelli del Bacino idrografico del Fucino e a forte concentrazione di “Imprese agricole”, aderiscano al Distretto Rurale. Alla riunione preliminare del 2018 parteciparono, oltre ai promotori, anche i comuni di Tagliacozzo, Balsorano, Ovindoli, Canistro, Ortucchio, Cappadocia e Pescina). Per i promotori, l’organizzazione in distretti nella filiera agroalimentare è una sfida necessaria, per contrastare le criticità che investono il settore agricolo. I Distretti Rurali, secondo quanto previsto dall’articolo 2 della L.R. 14/2015, “… sono sistemi locali caratterizzati da identità storiche e territoriali omogenee, derivanti dall’integrazione tra attività agricole ed altre attività locali (agriturismo, turismo rurale, artigianato, valori legati all’ambiente e alla tradizione contadina, attività turistico-culturali), nonché dalla produzione di beni e servizi di particolare specificità, coerenti con storia e vocazioni naturali del territorio”. santilliLe finalità sono chiaramente espresse e definite dall’articolo 3 della medesima legge: “… a) favorire i processi di riorganizzazione interna del distretto, rafforzando e consolidando il coordinamento e le relazioni tra le imprese; b) rendere coerenti le strutture produttive esistenti e le infrastrutture di servizio alle necessità economiche ambientali e territoriali; c) migliorare la qualità di conformità dei processi e delle aziende; d) promuovere la sicurezza degli alimenti; e) sostenere la presenza sui mercati nazionali ed internazionali delle imprese; f) valorizzare la produzione agricola; g) migliorare la qualità territoriale, ambientale e paesaggistica dello spazio rurale; h) contribuire al mantenimento e alla crescita dell’occupazione; i) valorizzare ed incrementare la filiera foresta-legno e la filiera agro-energia con il relativo mercato delle biomasse …”. abruzzo-piana-fucino-campagna-by-marica-massaro-wikipedia-jpgNaturalmente sarà la Regione Abruzzo a realizzare queste le finalità con il coinvolgimento delle Istituzioni e dei soggetti operanti sul territorio del Distretto, anche con l’utilizzo di strumenti di programmazione negoziata. In sostanza, il cosiddetto “Distretto rurale” è una nuova modalità d’intervento pubblico che metterebbe a sistema le attività economiche presenti nel territorio, combinandole con ambiente, cultura, storia e tradizioni locali. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la L.R. 14/2015 in materia di individuazione dei Distretti rurali e della costituzione delle Società di distretto. All’articolo 4 è previsto che “… Il Comitato promotore si costituisce mediante protocollo d’intesa tra gli enti locali e i soggetti privati che operano nel sistema integrato in ambito locale così come definito dall’articolo 3. I soggetti aderenti al protocollo d’intesa sono rappresentativi delle caratteristiche del territorio e devono appartenere alle strutture produttive, tradizionali, storiche e sociali del territorio del distretto …”. Questi soggetti sono “… enti locali territoriali ed altri enti pubblici; soggetti privati produttivi operanti nell’ambito del distretto; associazioni di rappresentanza della cooperazione; organizzazioni professionali agricole, sindacali e ambientaliste …”. imagesNel protocollo d’intesa viene individuato un ente locale o soggetto privato con funzioni di referente e coordinatore per lo svolgimento delle attività organizzative. Nel caso del Distretto Rurale della Marsica, il referente è il Comune di Celano. La Città castellana dovrà farsi carico di progettare uno sviluppo intensivo della zona interessata dal costituendo Distretto, facendo riferimento a tutti quei cambiamenti che incrementano il benessere pro-capite dei residenti, a dimensione produttiva con sviluppo estensivo, realizzano un incremento nella scala degli processi produttivi.

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