E’ stata avviata la procedura finanziaria per il progetto NextAppennino, il programma del Piano complementare al Pnrr dedicato alle aree del sisma 2009 e 2016 relativi a: 1) Avvio, crescita e rientro di microimprese; 2) Investimenti innovativi delle Pmi; 3) Avvio, crescita e rientro delle Pmi. Le imprese potranno ora procedere con la richiesta degli anticipi, o procedere con le prime rendicontazioni sugli investimenti avviati. Nelle prossime settimane Invitalia procederà all’erogazione delle risorse; le imprese coinvolte sono 1.151, le risorse dedicate ai progetti ammontano a 171,6 milioni di euro che, a loro volta, generano investimenti per 296 milioni. Sono state presentate complessivamente 1.591 domande di accesso al finanziamento e di queste 884 sono state ammesse. I progetti ammessi e finanziati per l’Abruzzo (cratere 2009 e 2016) sono 445, l’importo finanziato è di 65 milioni di euro e gli investimenti generati 112 milioni. Per quanto riguarda il settore economico delle imprese coinvolte, al primo posto si trova il “Manifatturiero, a seguire Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione, Costruzioni e i Servizi di informazione e comunicazione. La maggior concentrazione di risorse confluirà nel settore “manifatturiero”, quasi il 30%.
Il Commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016 Guido Castelli ha dichiarato: “Dopo la concessione dei finanziamenti, ora ci sono tutti gli elementi per partire con la messa a terra degli interventi. Questo significa che può essere avviato concretamente quello che rappresenta forse il più grande pacchetto di investimenti mai dedicato all’Appennino centrale. Ringrazio Invitalia per lo sforzo profuso e la collaborazione dimostrata: in questa fase abbiamo lavorato produttivamente per imporre un sostanziale cambio di passo, orientato alla semplificazione e all’ascolto delle esigenze provenienti dal territorio, che sta ora evidenziando risultati rilevanti. Per comprendere le dimensioni di questa novità basti ricordare che le imprese coinvolte sono 1.151, le risorse dedicate ai progetti ammontano a 171,6 milioni di euro che, a loro volta, generano investimenti per 296 milioni. Si tratta di un’opportunità unica di crescita, lavoro e innovazione per i nostri territori, che dobbiamo tutti contribuire a rendere il più efficace possibile. Si tratta di un segnale più che incoraggiante – prosegue Castelli – nel percorso di riparazione e rilancio dell’Appennino centrale, nei cui confronti si sta investendo in modo corposo e mirato come non mai grazie all’attenzione che il governo e le Regioni gli stanno dedicando. Il fatto poi che le imprese del cosiddetto cratere ristretto ammesse al finanziamento delle tre sub-misure esprimano percentuali importanti rispetto al totale è un ulteriore fattore da sottolineare e valorizzare. Le difficoltà da superare non mancano, e per questo lavoriamo ogni giorno, ma il cratere è vivo e lo spirito di rinascita che lo percorre è la migliore premessa per portare a compimento la nostra opera: dare un nuovo futuro di opportunità e crescita a queste terre”.