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SULMONA – Non esulta la Confesercenti dopo il provvedimento emanato dal Consiglio Provinciale sulla variante alle norme tecniche d’attuazione del piano regolatore del Nucleo Industriale di Sulmona. Quello dell’associazione di categoria è un vero e proprio malcontento, accompagnato da un altro grido d’allarme per le piccole e medie imprese. “La Confesercenti è da sempre contraria all’apertura di negozi di vicinato in aree industriali, come è da sempre contraria all’avvio di nuove attività di Grandi Centri Commerciali, perché non è con questo che si rilancia l’economia locale. Così si possono suonare soltanto le campane a morto per l’intera economia del territorio”- tuonano dall’associazione di categoria. “Una oculata gestione delle aree produttive”- fa notare Confesercenti- “impongono alle amministrazioni pubbliche di salvaguardare le piccole e medie attività commerciali: la qualità della vita della città, le occasioni di sviluppo turistico, le esigenze di mantenere intatto un tessuto produttivo e di servizi su tutto il territorio, non passano certo per l’insediamento di nuova grande distribuzione. La Commissione Europea ha ammesso che per ogni singolo posto di lavoro creato nella grande distribuzione se ne perdono 2,5 nelle piccole imprese”. Da qui l’allarme della Confesercenti. “Questo significa”- conclude l’associazione- “che agevolando la speculazione in aree industriali, chiuderanno tutti i negozi che sono in centro e nell’immediata periferia”. La Confesercenti, a questo punto, “vista la negatività della deliberazione provinciale, spera vivamente che la Regione approvi la Nuova Legge sul Commercio così come è stata concordata con tutte le Associazioni di categoria che rappresentano la piccola, la media e la grande distribuzione, affinché si annullino gli effetti di questa sveltina elettorale approvata, restituendo dignità sia alla politica che al lavoro ed alle imprese del territorio abruzzese”.

Andrea D’Aurelio

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