banner
banner

Da domani, 25 settembre diventa operativo il Credito di imposta per le imprese già operative o che si insedieranno nelle Zone Economiche Speciali. Ma per ora a beneficiarne sarà la ZES Ionica (Calabria, Campania, Puglia e Basilicata). L’Abruzzo deve ancora attendere, in compagnia del Molise, della Sicilia e della Sardegna. Le ZES sono territori connessi sul piano economico, anche non adiacenti, che comprendono almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal Regolamento UE n. 1315 dell’11 dicembre 2013 collegata alla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T), aree retroportuali, piattaforme logistiche e interporti. La legge di conversione del decreto Mezzogiorno ha stanziato, per queste zone, 25 milioni di euro nel 2018, 31,25 milioni nel 2019 e 150,2 milioni nel 2020 a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione. È l’Agenzia delle Entrate, con il provvedimento n. 670294 del 9 agosto 2019 ad aver stabilito che dal 25 settembre sarà possibile la presentazione della comunicazione per accedere all’agevolazione, mediante l’utilizzo della versione aggiornata del modello. Oltre ad avere accesso alle infrastrutture e a procedure amministrative semplificate, le imprese nuove o esistenti che entro il 31 dicembre 2020 avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o di investimenti di natura incrementale all’interno di una Zona economica speciale possono richiedere un credito d’imposta sugli investimenti effettuati nel limite massimo, per ciascun progetto, di 50 milioni di euro. Ad oggi le ZES costituite riguardano territori della Calabria, della Campania e di Puglia e Basilicata (si tratta della ZES Ionica interregionale), ma seguiranno altre zone in Abruzzo, Molise, Sicilia e Sardegna, come previsto dal Dpcm contenente il regolamento per l’istituzione delle Zone economiche speciali. Le istanze di accesso alle agevolazioni potranno essere presentate dal 25 settembre al 31 dicembre 2020 esclusivamente in modalità telematica, utilizzando la procedura informatica e il modello aggiornato disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Il credito d’imposta potrà essere utilizzato solo in compensazione, attraverso la presentazione del modello F24 mediante i servizi telematici messi a disposizione dalle Entrate.

Lascia un commento